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Re: [Lab6] Sete

Canis ha scritto: - Si sta svegliando, - sentì a una voce femminile. 
Dovresti aggiungere: sentì dire a una voce femminile
Canis ha scritto: Dopo un’altra serie di gemiti e di tentativi di aprire gli occhi, infine ci riuscì.
L'avverbio infine qui è collocato in modo errato (o del tutto inutile perché "dopo un'altra serie..." si identifica già con infine), ma se proprio vuoi tenerlo come rafforzativo, suonerebbe meglio: Infine, dopo un'altra serie di gemiti e di tentativi di aprire gli occhi, ci riuscì.

Canis ha scritto:  ma rischiò un nuovo attacco di tosse e si limitò ad imprecare in silenzio.
ad come ed, a meno che non siano seguite dalla stessa vocale, nella scrittura moderna vanno senza la d (fatta eccezione per "ad esempio", espressione rimasta invariata). 

Benvenuta, non ho mai letto nulla di tuo (e mi pare di capire che sia il tuo scritto di esordio qui su CdM), mentre avevo già letto con ottime aspettatite la tua sinossi. Aspettative non deluse, anzi, maggiormente appagate. Un racconto di quelli che amo molto, sintetici ma tridimensionali. Il tema della scena che si ripete all'infinito non è nuovissima, eppure tu hai saputo dargli una bella chiave di lettura, lasciando al lettore piena libertà di interpretazione. Ottima anche la sequenza delle "azioni".
Non trovo davvero molto da dire tranne che apprezzare. Complimenti

Re: [Slab6] Sete

La trama è  intrigante, mi affascina. Non vedo l'ora di leggerlo. Potrebbe essere una reazione inconscia o come dici tu l'inferno. O meglio ancora entrambe le cose; dopotutto la propria coscenza è già "quell'angolo" di paradiso o inferno a seconda del proprio operato. 

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