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Re: [CP13] Insani surreali istinti

@Alberto Tosciri quando dico che "ho i miei limiti" non lo dico con ironia, è davvero così ( non ho capito ad esempio – se non dopo avere letto recensioni e commenti – il capolavoro di Bulgakov Il maestro e Margherita, quindi ti ho detto tutto). Ho una mente molto semplice e razionale, le cose troppo articolate mi mettono in difficoltà. Tu hai grande sensibilità, conosco i tuoi scritti, sono sempre profondi e pieni di "vita".

Re: [CP13] Insani surreali istinti

Ciao @Alberto Tosciri  non sono riuscita a capirci quasi nulla. Non ho trovato il nesso logico o comunque un legame poetico tra le varie strofe. La prima sembra reggersi da sola: Un superiore senza pietà galvanizzato dagli applausi scenderebbe dalle scale (cioè dal suo piedistallo?) e piomberebbe nella pista (a far che?) a fare l'animale da palcoscenico? Non so, non ho capito perchè ho i miei limiti.
Nella seconda subentra un nuovo personaggio, la bella signora, che "entra dai baldi inservienti"? 
Ok, per il direttore che le respira vicino, in confidenza come fosse con la sua nipotina (ma cosa lega questa strofa a quella precedente?) Nella terza il soggetto sembra essere il direttore che trova inconcepibile la sua guardia inglese (chi è? Da dove viene fuori?) Poi, furibondo scongiura? Un furibondo impreca, scongiura sa più di preghiera; lo so, i vocaboli a disposizione non c'erano, ma la scelta che hai fatto mi sembra infelice. Nell'ultima strofa ritroviamo la bella signora che, sorretta dal direttore, "piange di un pianto inconsapevole". ?
Lo ammetto, temo di avere scritto un commento pensando ad un testo di prosa e non di poesia e, riflettendo su questo, mi viene il sospetto di essere davanti a un esempio di ermetismo puro, il cui significato occulto si rivela a pochi. È così?
Perdonami se ho avuto difficoltà, sappi che sono rimasta con il dubbio e la voglia di capire ciò che volevi dirci. 

:sss:

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