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Re: La verità ha gli occhi verdi

Domenico S. ha scritto: Nessuno andava mai volentieri di quelle parti.
Refuso: da
Domenico S. ha scritto: La donna, finalmente, s’acquietò.
Non mi pare sia il termine adatto, di solito si acquietano gli animali
Domenico S. ha scritto: la confesso
Refuso: le
Domenico S. ha scritto: «Pensa che questi dipinti abbiano qualcosa?»
«Bella domanda» disse il conoscitore d’arte, sorseggiando il suo caffè. «Lei cosa crede?»
La dottoressa De Rosa, allora, si concentrò sulla vista della ragazza dagli occhi verdi, che non aveva mai notato veramente, nonostante fosse in quell’ufficio ormai da anni.
«Mi sembra che i colori e le forme siano molto elementari.»
«Certo.»
«Inoltre non sono sicuro che le proporzioni siano sempre esatte.»
«No, non lo sono. Lei ha buon occhio.»
Refuso: sicura (oppure è sbagliata la sequenza delle risposte)
Domenico S. ha scritto: In lei io vedevo
Elimina il pronome, è già sottointeso nel verbo.
Domenico S. ha scritto: un libro di poesie di un lirico tedesco.
Questa precisazione è eccessiva, si sarebbe potuto leggere il nome del lirico tedesco sulla copertina, difficile che fosse anche sulla pagina dove è facile intuire si tratti di poesia. Quindi per riformulare in modo più generico fermati a "poesie". Oppure la ragazza non stava "leggendo" ma teneva in mano un libro di poesie di un lirico tedesco. Non se se riesco ad essere chiara nello spiegare dove sta la differenza tra le due immagini.

Il tuo racconto, a mio vedere, ha un errore significativo. Inizi la narrazione suggerendo che alla donna manchi una seconda giovinezza (si supponge sia questa la ricerca avviata dall'autore, e a me lettore tocca scoprire, leggendo, se riuscirà ad averla o no,  oppure se la fine sarà più amara dell'inizio). Invece, mi trascini per riflessioni e commenti che conducono ad altro lasciando senza risposta la domanda iniziale.  Infatti, chiudi il racconto con la "verità" che ha gli occhi verdi. L'appiglio con la "giovinezza" sta nell'uomo innamorato della ragazza con gli occhi verdi al tempo della sua gioventù, d'accordo. Ma alla dottoressa De Rosa cosa porta questa scoperta?
In mezzo al racconto, poi, fai una disquisizione sull'arte e, commentando i quadri,  parli della bellezza che sta sotto i nostri occhi e spesso non riusciamo a vedere; quindi hai inserito un nuovo elemento "la bellezza".  Cosicché  gli elementi diventano tre: giovinezza, bellezza, verità. 
In più, nei dialoghi spesso si confondeno i soggetti. Personalmente sono dovuta tornare indietro per capire "chi" diceva "cosa". 
Per tutti questi motivi il tuo racconto andrebbe rivisto in diversi punti. Non so se avevi una traccia che ti obbligava a prendere in considerazione tutti e tre gli elementi, in questo caso, tra questi, mancherebbe la sinergia.
In sintesi, per me, difetta nella focalizzazione.

Spero non me ne vorrai. 
Ciao e alla prossima.  :sss:

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