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Re: Lascia andare le parole

Ciao @Kuno ,

Leggere della poesia, sotto forma di testo, fa sempre piacere. Evocativa, presente, libera, soffusa, semplice, corretta.
Un invito, in altro modo. 
Lasciar libere le parole affinché esse vivano di vita propria. Falle volare in alto, che si riproducano per gemmazione spontanea. Lanciale dal profondo e spera che nessuna di esse ricada esattamente da dove è partita. Fingi che siano infinite e che non abbiano il potere di ferire nessuno.
Spesso le ho lasciate libere di andare, di dare forma ai miei pensieri. Ho ottenuto solo boomerang che hanno dato forma ad incubi imperfetti.
Le parole pesano, vivono in un mondo a parte. Nell'istante in cui sono concepite, le regaliamo al vento ed esse fanno ciò che sanno fare meglio. Raccontano.
E poi sono vive, anche se pronunciate tanti anni fa. Le parole esprimono ciò che siamo. 

Sono immortali. Lo siamo anche noi. Nello spazio e nel tempo, esse soffrono come il mare racchiuso in un vortice troppo piccolo per non soffocarsi da solo.

Menzione speciale al finale "Lascia che dicano male di te...."

A volte speriamo che nessuno senta ciò che pronunciamo o ciò che scriviamo. Anche adesso, spero che nessuno legga il commento affinché le parole tacciano, inconcludenti. Non sarà così, non potrà mai esserlo. 
Le parole ci deridono, si prendono gioco di noi. Sempre e comunque. E non potremmo mai difenderci.
Sono un ostacolo?
Un monito?
Un delitto?
Fanno parte di noi e, anche se ci allontaniamo, ci seguiranno. Inesorabili. A ricordare il nostro fallimento.

Alle prossime vele spiegate
Atlab

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