In revisione seguirò sicuramente i vostri consigli. In particolare, spezzerò molto di più il dialogo da azioni e da interazioni tra i due personaggi:
Adel J. Pellitteri ha scritto: mostraci tutta la sofferenza della donna e l'abilità del cacciatore ad ottenere un quadro chiaro di ciò che è accadutoTrovo che il problema più grosso l'abbia risolto @Canis con un'idea che mi garba parecchio:
Canis ha scritto: Ci sta che alla vista del primo essere umano, tutto le esca fuori come un fiume in piena. Perché in fondo ha bisogno di parlare. E ci sta che quegli eventi li abbia rivissuti diecimila volte ormai, nella sua testa - da lì la lucidità.Potrei spostare il luogo del dialogo:
Alba359 ha scritto: Nicolas poteva offrirle il suo aiuto, portarla subito via da lì. Le parole, durante il viaggio verso un luogo sicuro, una sosta per mangiare qualcosa, una crisi di pianto... Sarebbero venute tutte fuori.Lui comunque deve portarla al Consiglio, come prigioniera, quindi devono andarsene da lì in ogni caso
Ora, ai commenti puntuali
Alba359 ha scritto: Lui avrebbe potuto conquistarsi la sua fiducia: È disarmata e in uno stato pietoso, perché minacciarla?Perché è comunque una situazione di pericolo, infatti la donna ha il controllo totale sul demone, è tutt'altro che disarmata
Alba359 ha scritto: Il motivo per il quale dovrebbe finire in una cella e venire torturata non mi è chiaroPerché, anche se il "suo" demone dovesse venire ucciso, lei resterebbe una creatura immortale, un'anomalia creata dal potere malvagio di un demone, quasi un'eresia per il consiglio di cacciatori, da tenere nascosta al mondo
Comunque in revisione glisserò sulla tortura, come anche suggeritomi da
Canis ha scritto: Anche secondo me la tortura è eccessiva. A che serve? Per sadismo? Non hanno informazioni da estorcerle. Tanto la minaccia di rimanere chiusa per l'eternità in un buco sottoterra, secondo me, basta e avanza da sola.
Alba359 ha scritto: perché lasciare il demone in vita se poi lei diventerà una cacciatrice di demoni? Ho pensato che il motivo fosse quello di farne uno schiavo al sevizio del consiglio dei cacciatori.Combattere il fuoco con il fuoco, visto che lei è in grado di controllarlo uno schiavo:
Canis ha scritto: Riguardo al fatto se uccidere o meno il suo demone, immagino che lasciandolo in vita lei possa usarlo per combattere gli altri demoni, giusto?
ivalibri ha scritto: Ciao @Mina
Come sai, potrei dire di essere una tua fan. Apprezzo sempre le tue storie e il tuo modo di scrivere.
ivalibri ha scritto: a me pare esagerato. Trovo più efficace una descrizione più sobria, con un paio di dettagli splatter e non di più. Calcare la mano a me fa l'effetto opposto.Di solito sono d'accordo. Questa volta ho voluto creare un effetto forte e immediato, già dalle prime righe, prima di tornare a una narrazione più rilassata
ivalibri ha scritto: Qui introduci un tema molto forte. Lui la ama ma la picchia. Forse ho capito male io, ma il tema dell'amore violento come si collega al resto della storia che ha invece uno sviluppo sovrannaturale?Il tema è sicuramente forte. Spero di averlo trattato bene - non approfonditamente, perché non è il mio intento, ma quantomeno bene. Fammi sapere, perché ci tengo parecchio...
Il collegamento è al tema del risveglio. In particolare, il passaggio chiave è qui:
Mina ha scritto: È allora che mi sono svegliata. Non solo dall’effetto di qualsiasi cosa mi avessero messo nel vino: mi sono svegliata dal sogno che era stata la mia vita. Ho capito che non valeva la pena di morire per quel sogno.In questa chiave:
La paura ha lasciato spazio alla rabbia per tutte le volte che quell’amore mi aveva umiliata, fino a ridurmi a un oggetto di un rituale.
Mina ha scritto: L'idea attorno cui la costruzione della trama - e quindi dei personaggi - ruota è che la paura è in grado di "svegliarci" dal torpore o da illusioni pericolose. Una minaccia reale - l'ape di Dalì - è in grado di svegliarci e riportarci alla realtà.
ivalibri ha scritto: Come mai? C'è una spiegazione sovrannaturale? Non l'ho capita bene: dopo dici che lei si vede riflessa nel quadro come se lei fosse un'altra vedova come la donna ritratta, ma perché il quadro non si macchia?Qui no, niente di sovrannaturale, solo simbolismo, che però in effetti è una coincidenza un po' troppo forte... Ci penso su in revisione, rischia di confondere
ivalibri ha scritto: Perché alle donne non è consentito diventare cacciatrici? Sembra una faccenda interessante ma messo così sembra una cosa scontata e assodata (e magari lo è ma non per tutti, io mi sono chiesta perché, ad esempio). Nel tuo racconto metti in scena una certa condizione femminile che va bene perché si adatta bene al sapore arcaico dell'ambientazione ma che a me pare un po' un peccato che non venga sviluppata.L'ambientazione è genericamente e vagamente l'Europa del passato (io pensavo alla Francia del '700). Non so quanto possa essere interessante approfondirla e svilupparla, visto che il focus è il dramma personale della protagonista, e mi serve che ci siano giusto gli elementi necessari per inquadrarlo
Adel J. Pellitteri ha scritto: refuso, manca "occhi"
Mina ha scritto: Gli occhi del cacciatore si posarono sui suoi occhi, vitreiÈ sottinteso
Adel J. Pellitteri ha scritto: se lei è stata resa immortale dal demone è difficile che le abbia dato anche i poteri per sconfiggerloIl rituale è andato in modo inaspettato per tutti: il demone è costretto a obbedire alla donna, ma tanto lei sarebbe morta a breve, la setta sarebbe diventata immortale e il demone di nuovo libero. Invece, il demone resta costretto a stare ai suoi comandi e lei ora è immortale, quindi è incastrato per sempre.
Comunque il cacciatore può tranquillamente ucciderlo in qualsiasi momento
Grazie ancora a tutti