La narrazione ha un ottimo ritmo e i pensieri del protagonista sono reali e credibili. Riesci a mostrarci il suo carattere semplicemente dal modo in cui guarda il mondo: bene! Mi piace parecchio il tuo stile.
Canis ha scritto: Mi piaceva l'idea di rivelare la vicenda poco per volta, accompagnando il personaggio nella sua confusione e nel suo vagabondare, partecipando insomma almeno in parte al suo stato mentale. Infatti il racconto finisce per concentrarsi proprio su questo e non tanto sulla vicenda in sé.Non sottovalutare questo aspetto: il suo vagabondare è la vicenda. Il racconto funziona così bene proprio perché c'è tutto quello che serve al posto giusto: un personaggio, uno scopo (scoprire la verità), delle sfide da superare che richiedono movimento fisico e movimento interiore, un punto d'arrivo che vede il personaggio cambiato rispetto al momento in cui è iniziato il racconto. È forse uno dei racconti più completi e bilanciati che ho letto in questo contest, quindi vai sereno.
Non mi è chiaro il passaggio del risveglio.
Canis ha scritto: Aveva una sete tremenda, ma stavolta non c’erano né infermieri né medici a tenerlo d’occhio.Perché non c'è nessuno a fare la guarda? Perché "stavolta", se siamo in un loop sempre uguale a sé stesso?
Canis ha scritto: Dalla nebbia dei suoi pensieri emerse un ricordo. Quella a sinistra era la porta dell’anagrafe, più avanti c’era l’ufficio dell’assessore alla cultura, in fondo la biblioteca. Era stato abbandonato nell'infermeria del loro municipio.Perché è in municipio? Perché lo conosce?
Canis ha scritto: Sapeva di conoscere la persona di fronte a sé, ma non si ricordava chi fosse.Chi è?
Sul finale:
Canis ha scritto: Di nuovo.Il lettore l'ha capito, non c'è bisogno di chiudere con questa spiegazione metanarrativa poco elegante. Troverei molto più accattivante, ad esempio, chiudere sulla stessa frase dell'incipit:
Tutto da capo.
Canis ha scritto: Intorno a lui c’era solo un letto d’infermeria, mura sterili, tende incolore, macchinari spenti.Inezie, di per sé, ma su due punti per me abbastanza importanti:
Gli venne in mente la noce di cocco che aveva martellato ripetutamente sulla soglia della terrazza.
- Sempre rispondere alle domande sollevate, a meno che non sia una ben precisa e particolare scelta artistica
- Dare grande peso alla frase di chiusura
Il racconto mi è piaciuto molto. Grande!