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Re: [H23] Il magazzino

Sineddoche ha scritto: ven nov 03, 2023 10:54 pmFra Galizio
Metterei l'apostrofo anche qui (fra'), come giustamente fai più sotto

Ciao @Sineddoche, che bel racconto! Mi è piaciuto parecchio, sembra uscito da "Scary stories to tell in the dark": eccellente atmosfera, misteriosa al punto giusto, e un colpo di scena finale che ribalta la storia e fa raggelare. Quelle, però, sono storielle popolari: qui, secondo me, manca qualche elemento di complessità in più al racconto. Chi è, quindi, fra' Galizio? E perché l'anziana ha fatto quello che ha fatto? Il racconto è affascinante così com'è, essenziale, ma almeno un pochino secondo me si può ampliare. Ad esempio, lo svolgimento mi risulta fortemente impersonale: il punto di vista del vicebrigadiere Dalcò è appena accennato, addirittura il suo nome lo dici solo a metà racconto (mentre viene nominato subito l'appuntato Carli, personaggio del tutto secondario nella vicenda), non ci rendi mai partecipi dei suoi pensieri e descrivi pochissimo delle sue azioni: renderei lui il perno delle indagini (per quanto tenute scarne, perché okay non è un giallo, ma un minimo può starci).
Il fatto che il racconto sia così essenziale influisce in parte anche sulla rivelazione finale secondo me. Al dettaglio degli occhi verdi ho capito dove la storia stesse andando a parare e ho avuto un brividino, ma l'ho capito solo perché sono consapevole di star leggendo un racconto, e il mio pensiero è stato "occhi verdi... okay, se si focalizza su questo dettaglio nel finale, vuol dire che è importante. Forse l'aveva detto riferito all'anziana?" e mi sono messo a cercare. E in effetti l'hai nominato, ma una volta sola: okay la pistola di Cechov, ma così mi pare un filo eccessivo; e non è questione di disattenzione del lettore, è proprio che la prima volta che nomini gli occhi verdi si perde nel quadro generale della descrizione che stai dipingendo. Quello che avrei dovuto pensare immediatamente è: "occhi verdi, come l'anziana!" Ecco, secondo me avresti potuto ribadirlo altre due o tre volte, ad esempio mentre il vicebrigadiere parla con l'anziana.

Ho dato un'occhiata alla tua risposta ai commenti:
Sineddoche ha scritto: lun nov 06, 2023 12:41 pmLa cosa a cui tengo di più: il cambio di tempo verbale. Era assolutamente voluto, il momento narrativo cambia e per me ci sta passare dal passato al presente; noterete che successivamente non sono più tornato al passato. Volevo dare più pathos all' incontro finale col corvo.
Sono d'accordo, dà più pathos, ma il cambio mi risulta ancora abbastanza ingiustificato. A questo punto, perché non raccontare tutto al presente?
Sineddoche ha scritto: lun nov 06, 2023 12:41 pmInsomma, la suora rediviva capace di trasformarsi in corvo vuole vendicarsi sull'umanità che gli ha distrutto il suo convento, e le trova tutte per attirare poveracci nel magazzino e ammazzarli.
Strano, non era quello che avevo interpretato... Nella sua interazione col vicebrigadiere Dalcò, si dimostra quasi uno spirito gentile, di certo non subdola o adirata con l'umanità. Anche l'incontro finale, sotto forma di uccello, mi ha fatto pensare a un'atmosfera di rispetto reciproco: se il suo scopo è altro, mostrerei allora l'attacco dell'uccello nei confronti dell'uomo. Io avevo capito lei fosse una strega e che il messaggio per il vicebrigadiere fosse: "stanne fuori, sono questioni che non ti riguardano".
Va be', perdona l'essere puntiglioso, è solo perché il racconto mi ha colpito e penso abbia del potenziale  :asd:
Grande! A rileggerci

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