Ciao @Monica
Parole molto belle le tue e significative per me. Sì, in questo racconto, su cui ho avuto un paio di giorni per lavorarci, c’è anche qualcosa del mio pensiero e pure della mia esperienza, anche se non è mai giunta ai livelli che ho descritto. Ho forzato e romanzato, come faccio sempre, alcuni particolari e situazioni in cui talvolta mi sono trovato ai limiti e in cui potevano generarsi altre situazioni. Se ognuno di noi estremizzasse lavorando di fantasia scriverebbe capolavori imperituri.
Questo reduce, dalla vita particolare anche prima di essere un soldato, è un essere molto infelice, non vuole raggiungere niente, non vuole cambiare il mondo, non vuole essere redento. Si rende conto che in lui c’è qualcosa che non va, che magari è stato scientemente “programmato” non nel senso letterale del termine ma indirettamente sì, educato in un determinato modo affinché pensasse e si comportasse come poi ha fatto, quasi come una macchina, ma anche le migliori macchine possono avere dei difetti e lui non ha risposto in pieno ai requisiti della “fabbricazione”.
È soltanto un uomo solo, non può e non vuole fare nulla contro il sistema, la società. Non vuole nemmeno sconti o comprensioni, ma si rende conto che avrebbe desiderato vivere una vita diversa, addirittura felice. Non gli è stato permesso, ha scelto di uscire di scena, di chiudere. Quando ha dato di matto poteva finire ucciso, invece lo mettono in isolamento perpetuo, ma lui è abituato da sempre a parlare soltanto con i fantasmi del suo inconscio.
Anche nel posto più chiuso del mondo lui ha la capacità, che non è trascendentale ma una componente caratteriale di alcuni individui, di riuscire a vedere quello che vuole, vivere nel suo mondo perfetto.
Presumo sia qualcosa di poco normale, però affascinante e non bisogna essere dei sanguinari disadattati per applicare una fantasia del genere. A questo punto non vuole e non desidera più interferenze, contatti con il mondo reale, che certo lo ha deluso. Potrebbe barattare la sua situazione ultima se gli venisse consentito veramente di uscire da quel mondo che non ha mai amato, andarsene come Ulisse oltre le colonne d’Ercole, che io chiamo a ragion veduta oltre Antartide. Ma qui sto scrivendo un altro racconto, sto andando sotto la punta dell’iceberg, nel non detto ma nel conosciuto da chi scrive… È un personaggio molto complesso, appena accennato.
Ciao @Alba359
La distopia non è necessariamente un frutto della fantasia ipotetica. Nel mondo vi sono molte realtà distopiche, peggiori della fantasia. Tu dici che nella realtà nessuno programma i bambini? Forse non singolarmente, forse non in poco tempo, ma un lungo lavoro in questo senso, per programmare una società particolare, in grado di capire o non capire determinate cose, penso che sia stato abbondantemente fatto. Uomini come il protagonista (che non ha nome nel senso che potrebbe essere chiunque), possono credere all’Autorità, possono dedicare la loro vita all’Autorità perché non hanno, non credono di avere altro. Ma quando vengono traditi e abbandonati da chi hanno seguito da sempre, la loro reazione può essere imprevista, perché non potuta programmare. Si insegna a obbedire ai bambini, non a ribellarsi a chi deve dare loro ordini.
Rambo potrebbe essere un esempio, ma c’è anche l’anti Rambo, Tom Cruise di Top Gun, che lotta e reagisce e pur uccidendo dirige la sua forza e le sue capacità contro chi considera un nemico della sua società, del suo ordine, non contro la sua stessa società. Ma a Tom è andata bene. Non sempre è così.
La società non ama i reduci, li evita come la peste, sono la loro cattiva coscienza, la loro ipocrisia, non vogliono saperne o se sono costretti a interessarsene ne fanno dei fenomeni da circo come sempre Tom Cruise nel film L’ultimo samurai, dove all’inizio è un capitano di cavalleria in congedo e alcolizzato che fa divertire la gente in un circo. Poi si riscatta mirabilmente.
Oltre Antartide è un mio modo come per dire oltre il conosciuto, dove dicono finisce il mondo. Per qualcuno andando oltre ci sono altri oceani, innumerevoli terre… Non fanno trasmissioni e non si parla di ciò, ci sono parecchi pazzi in giro che spargono idiozie e quando se ne parla si ridacchia sbeffeggiando i soliti sfigati terrapiattisti.
Sbeffeggiando non si andrà mai molto avanti e alla fine le realtà costruite e costituite crolleranno da sole come un castello di carte.
Alba359 ha scritto: Non ho trovato nessun errore, il testo è ben scritto e aderente al punto di vista: prima persona al passato. Un'ottima storia, come sempre sei tra i migliori.
Qualcosa da aggiustare ci sarà sempre. Forse un pochino di meno questa volta, considerato che avrò riletto e rimaneggiato minimo una cinquantina di volte… Ma non bastano mai, te lo assicuro.
Ciao @Almissima
Grazie, onorato del tuo giudizio, ma commenta pure tranquillamente, non sai quanto mi è utile per scoprire i miei difetti.
Io sono l’ultimo da prendere come esempio di perfezione, c’è gente molto più capace di me in questo forum.
Mi piace scrivere, talvolta per compensare il fatto che sono sempre stato un tipo taciturno.
Ciao @aladicorvo
Accidenti, le tue davvero sontuose parole e giudizi nei confronti di quel pandemonio che ho scritto mi costringeranno a nascondermi per un po’…
Davvero, non sono abituato a ricevere elogi. Certo mi fanno piacere, mica lo nego, anzi ti ringrazio e ringrazio tutti, vuol dire che qualcuno apprezza come scrivo, ma mi sento disorientato. Non credo di aver scritto niente di che, ho avuto qualche giorno per “studiare” meglio, diciamo così, e questo può aver giocato a mio vantaggio.
Grazie ancora.