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Re: [Lab2]La casa dei matti

Ciao @Alba359 
Alba359 ha scritto: La prof si è accorta che era una scusa; sono stata troppo tempo in bagno. Mi fa male il polso e ho perso la lezione. Niente, recuperò oggi pomeriggio,
Un piccolo errore di battitura, così è terza persona singolare passato remoto mentre dovrebbe essere prima persona singolare futuro semplice – recupererò.
Questa storia mi ha stretto davvero il cuore, nel senso che ho provato molta empatia per la protagonista; incompresa a scuola, dove nonostante tutto ama andare, perché succede anche così, forse alla ricerca di un contatto con il prossimo che a casa non riesce a trovare, e incompresa, ignorata e dileggiata in casa.
La prendono in giro perché è grassa, la chiamano balena. Esseri presi in giro per un particolare del fisico è una delle cose più odiose che ci possano essere secondo me, specie nell’adolescenza e non è accettabile sentirsi dire che ci si è sempre comportati così da che mondo è mondo. Chi viene umiliato a quell’età può uscirne distrutto se non subentrano immediati cambiamenti.
Qui il cambiamento è attuato dalla stessa protagonista, Sara, tentando il suicidio per disperazione, ma ammantato di quella che io ho trovato una commovente suggestione. Addirittura si raffigura il nome che le hanno dato, “balena”, come qualcosa di bello e desiderabile nell’acqua che comincia a colorarsi del rosa del suo sangue. Una scena davvero struggente.
Per fortuna viene salvata in tempo e sembra che la madre di Sara si renda finalmente conto di avere una figlia da aiutare e seguire; idem per la sorella pelandrona, sporca e malvagia.
Subito si ha la tendenza ad andare in terapia, ma l’essere umano non è una macchina che si aggiusta con un tagliando periodico e qualche cambiamento di pezzo. Basterebbe attenzione, amore.
Dialoghi veritieri, sembrano catturati dal vivo, li hai saputi gestire bene, rendono molto.

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