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Re: Mad Tania

Ciao @edotarg 
Hai descritto un mondo distopico davvero orribile, viene voglia di sapere qualcosa di più su questa apocalisse che ha ridotto gli uomini a belve. Deve trattarsi di una tragedia recente per l’umanità se Tania ricorda ancora i tempi precedenti, quando ritorna ferita dal figlio nel suo bunker.
  ha scritto:edotarg ha scritto:  Il sole era alto e spietato, a tal punto da abbrustolire la terra e tutto ciò che provava a nascerci dentro.
Abbrustolire è un termine esatto, che rende, ma a mio parere un po’ stereotipato per indicare un luogo reso arido in maniera insopportabile dal sole, dalla siccità, dalla devastazione. 
 
  ha scritto:edotarg Era una tiratrice formidabile, sdraiata a pancia in giù avrebbe potuto centrarlo da quasi un chilometro.
Quindi Tania è una sorta di cecchino. Però non si comporta come tale. Il primo uomo lo elimina regolarmente, sparando da lontano, al sicuro. Avrebbe dovuto fare lo stesso con il secondo. Il desiderio di vendetta che l’ha spinta a voler affrontare il secondo sfregiato con il coltello è stato uno sbaglio. Mi rendo conto che il tutto è funzionale alla struttura del racconto ma se intendevi comunque illustrare lo spirito di vendetta o di giustizia di Tania avresti potuto fare in modo che ferisse l’uomo a un braccio, a una gamba e poi affrontarlo con il coltello in condizioni di superiorità e minor pericolo. Con uomini del genere la galanteria cavalleresca e il combattimento ad armi pari possono decadere in quanto non  meritano di essere trattati da esseri umani.
  ha scritto:edotarg «Se non fai l’infame gli lasciamo solo la metà,
Nel linguaggio della malavita infame vale al contrario, cioè  è il delinquente che confessa o si pente davanti alla giustizia. Nel linguaggio civile si tratta di chi compie azioni turpi e spregevoli, indegne della pubblica stima, come dice Treccani… Più che infame ci avrei messo un altro termine, per quanto la parola che hai usato renda ad ogni modo. Mi ha dato da pensare perché è un termine molto usato nella mala.
  ha scritto:edotarg Ma i miracoli cessarono di esistere tanti anni prima, quando venne l’apocalisse e i sopravvissuti tornarono ad essere animali.
 
In effetti penso che una parte degli uomini dentro di loro sono sempre stati, sono nati come animali, reprimendo i loro istinti primordiali e crudeli solo perché sarebbero stati perseguitati e puniti dalle leggi. Ma quando il vivere civile e di conseguenza le leggi vengono meno, vuoi per guerre vuoi per altro, questi uomini escono allo scoperto e infieriscono sui loro simili, spesso da posizioni di vantaggio che la nuova società concede loro. Mi sarei destreggiato su questa amara ma vera constatazione.
  ha scritto:edotarg Cadde a terra tinco,
Non avevo mai sentito il termine tinco, sono dovuto andare a cercare, sempre in Treccani e mi dice tra le altre cose che vuol dire rigido nei dialetti emiliano romagnoli. Si impara sempre.
Alla fine Tania vince, ma a quale prezzo però
  ha scritto:edotarg La porta del bunker sotterraneo si aprì di botto. Subito dopo entrò Tania
 Non dovrebbe vivere da sola con suo figlio, per di più malato e in quelle condizioni. Sarebbe più logico che facesse parte di una comunità di sopravvissuti armati. È molto commovente la scena del figlio Tom. Ho dei dubbi quando Tania inietta nella flebo del figlio il liquido anti cancer che possedevano gli sfregiati. Io non mi sarei fidato. Sapendo che era merce molto preziosa avrebbe potuto essere anche una sostanza diversa, per fare del male a chi se ne fosse impossessato come Tania. Nel bunker poteva esserci un piccolo laboratorio, strumenti e persone per analizzare quel medicinale. Alla fine Tania, sentendosi morire, sembra che voglia uccidere il figlio, ma non è dato saperlo con certezza. Non sarebbe arrivata a quel punto se nel bunker ci fossero stati altri compagni, non sarebbe arrivata a quel punto se non avesse deciso di ingaggiare un duello personale con il pugnale con lo sfregiato.
Mi rendo conto che tutti gli accadimenti come li hai prospettati sono funzionali alla descrizione della storia, però alla fine dispiace che sembri finire in maniera così tragica per la protagonista.
  
Comunque, a parte le mie osservazioni puramente personali e opinabili ho apprezzato il tuo racconto e il tuo modo di scrivere.
 
 

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