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Re: Spezzoni di film che piacciono

Questa è la sigla del film "Soldati, 365 all'alba", cantata da Umberto Smaila.
Il film uscì alla fine degli anni Ottanta, all'epoca io ero nell'Esercito e in quei luoghi, il Friuli.
Non ero di leva, ero un sergente maggiore, quelle atmosfere le ho vissute e respirate per anni.
Se guardate i commenti di video come questi, scrivono moltissimi della mia età che in quegli anni erano soldati e ne hanno una grandissima nostalgia.  Non tanto perchè volevano la guerra, non c'entra nulla, allora c'era la pace e l'ottimismo per la vita. La nostalgia è per quelle situazioni, quelle amicizie uniche e indimenticabili che si fanno da militari, quelle atmosfere che all'epoca apparivano severe e oggi vengono ricordate con commozione e rimpianto da chi le visse.
Si trattava di fratellanza, cameratismo fra ragazzi in situazioni di disagio, sogni che si condividevano.
Ritengo che quelle generazioni, non perché abbiano fatto il militare, fossero comunque migliori di quelle di oggi. Almeno ti guardavano in faccia.
Chissà perché in Italia non esiste un filone di letteratura militare di quei tempi di pace.
La vita in una caserma di quegli anni sarebbe interessante come un Odissea di Joyce.

Re: Spezzoni di film che piacciono

Non è un film, ma non mi sentivo di metterlo nella sezione Jukebox  :)
Perchè vorrei dire, dopo aver ascoltato la voce solista di Regis Mengus, che negli anni anni Novanta era voce bianca del coro PCCB (Les Petits Chanteurs à la croix de bois) cantare in latino l'Ave Maria con la sua splendida voce, vorrei dire che sarei propenso, mi è venuto l'infantile e nostalgico desiderio e fantasia diciamo, che sarebbe bello mettere il latino  almeno come seconda lingua ufficiale nei paesi che più ne subirono l'influenza, come Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
Consideratela una innocua fantasia  :)

Re: Spezzoni di film che piacciono

Scena crudele di un film sardo, tutto in sardo senza sottotitoli, ma dura poco, il traduttore non contempla il sardo purtroppo.
Il pezzo racconta di una banda di delinquenti che rapinano una corriera, verso fine degli anni Quaranta.
Nella scena finale interviene una jeep dei carabinieri, i delinquenti  nascosti come copertura a quelli che compiono la rapina danno l'allarme urlando "La giustizia!" e aprono il fuoco verso i carabinieri, uccidendoli a tradimento.
Si salva un carabiniere, sardo anche lui, che scende dalla jeep, getta il berretto e si mette a urlare disperato verso il punto da dove hanno sparato i delinquenti urlando loro: "Me li avete uccisi! Vigliacchi! Me li avete uccisi! Vigliacchi! Uscite fuori se avete coraggio!"
Non usciranno fuori e, sempre ben nascosti, uccideranno anche lui con una raffica di mitra.
La scena mi ha colpito, mi ha coinvolto, non posso farci niente, perché mio padre proprio alla fine degli anni Quaranta,  carabiniere in Sardegna, faceva il servizio di scorta alle corriere, che venivano frequentemente assalite dai banditi.

Re: Spezzoni di film che piacciono

Scena finale dal film Il mercenario con uno strepitoso Jack Palance che nel duello dove intuisce che si segnerà la sua ora, nella sua completa follia che ne fa un personaggio sublime sorride e sembra godere quando suona la campana, al pensiero che sarà certamente ucciso, dopo una vita di infamie. Accompagnato dalla musica del Maestro Morricone.

Re: Spezzoni di film che piacciono

@confusa
ho visto tempo fa Harold and Maude... film davvero bellissimo e ricco di significati sul senso da dare alla vita... mai incanalarsi su binari fissi, precostituiti da altri, fossero governi o religioni, ma deragliare in abbondanza e ribellione, arrecando scandalo e disturbo ai benpensanti della miseria spirituale e morale in cui vivono loro e vogliono far vivere gli altri...  :D

Re: Spezzoni di film che piacciono

Le otto montagne, tratto dal romanzo premio Strega di Paolo Cognetti.
Non ho ancora letto il libro, ma il film che ho visto è bellissimo, pieno di sentimenti, modi di vivere, di pensare che per quanto ignorati dai più esistono ancora e se vissuti con il cuore,  integralmente, "liberano" l'uomo dalla pesantezza di una eccessiva e io aggiungo inutile civiltà moderna che non ha nulla da dare e da insegnare spiritualmente all'uomo.
Non come la montagna, dove la storia è mirabilmente raccontata.

Re: Spezzoni di film che piacciono

Se i Cristiani avessero la fede di questo bambino Musulmano, sarebbero un grande popolo.
Piange perchè durante il pellegrinaggio alla Mecca molti musulmani muoiono e racconta di essere riuscito a baciare la sacra Kaaba, l'edificio cubico nero al centro della moschea della Mecca, all'interno del quale è custodita una pietra nera portata dall'Arcangelo Gabriele.

Re: Spezzoni di film che piacciono

Spezzone dal film "La destinazione", diretto da Piero Sanna.
Qui il capitano dei Carabinieri, sardo,  a un certo punto di una certa inchiesta, davanti al Procuratore, sardo anche lui, abbandona la lingua italiana infarcita di leggi e latino che non sono mai appartenuti a quel contesto e parla in sardo, ricordando al Procuratore che anche lui è sardo e gli chiede come possono garantire la pace della loro gente - sottinteso -  con un modo di procedere  totalmente estraneo. Il Procuratore sembra capirlo. 

Re: Spezzoni di film che piacciono

Il film è "L'uomo che comprò la luna", storia di un militare sardo che si finge milanese e viene costretto dai servizi segreti a "ritornare" a essere sardo per scoprire l'uomo che in Sardegna ha comprato la luna... pazzescamente da ridere ma a tratti riflessivo.
Qui una scena dove il finto milanese, in realtà Jacopo Cullins, un attore e comico sardo, entra in un tipico locale di uno sperduto paesino dove i turisti non andranno mai e dopo aver ordinato un bicchiere di vino viene "sfidato"  tra altre cose al gioco della morra sarda e a cantare una battorina... una quartina.
Poi viene avvicinato da qualcuno che ha dei dubbi su di lui...

scena del vino


scena delle varie sfide

Re: Spezzoni di film che piacciono

Spezzone del film Bridge on the River Kwai, per me mitico fin dall'infanzia.
Non voglio fare una lunga analisi nè una lunga noiosa esegesi nè del film nè della mia particolare infanzia, che non interessa nessuno.
Mi soffermo sull'assurdità estrema della situazione rappresentata, assurdità per chi non sa niente di militare naturalmente e anche per chi, pur avendolo fatto anche a vario titolo non ci ha capito una mazza. Non che da militare venga infusa la scienza, ma almeno si impara, si dovrebbe imparare, a convivere con i propri simili, portare rispetto reciproco.
Non si tratta di celebrare militarismi, fascismi e altre panzanate del genere, di luoghi comuni triti e ritriti.

Qui ci sono dei soldati inglesi prigionieri dei giapponesi, nella 2^ GM. Appartengono a vari corpi eterogenei e come è la regola vengono comandati dal loro ufficiale più anziano, in questo caso un fantastico Alec Guinness, il colonnello. 
Il crudele comandante giapponese del campo, mentre indossa la sua divisa, li guarda con astio.
 Mentre i soldati inglesi si dirigono al campo di prigionia, dove verranno sottoposti ai lavori forzati per costruire un ponte di legno, distrutti, stanchi, affamati e ammalati, il loro colonnello fa fischiare una celebre marcia militare inglese, la Colonel Bogey march, per infondere coraggio. Ma è anche per infondere coraggio a sè stesso, la situazione è davvero drammatica. Per me è significativo l'attimo in cui si vedono i soldati battere il passo nel fango con i loro scarponi sfondati,  con le divise lacere e sporche sotto il sole, una situazione di estremo degrado, e in quell'attimo Alec Guinnes ha uno sguardo particolare, introspettivo, dove immagina, e noi sentiamo, la marcia con l'accompagnamento della musica che non c'è in quel contesto chiaramente.
Quella musica è un richiamo alla patria, dove marciavano nelle parate e nelle caserme, con le loro divise color kaki pulite e in ordine, i loro equipaggiamenti, la loro voglia di vivere, il pensiero di andare a casa in licenza, la tensione per un futuro incognito di guerra. Un ricordo di altri tempi più sereni, pur nell'ambito della vita militare, che poteva aiutare.

 

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