La ricerca ha trovato 8 risultati

Torna a “Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio”

Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio

Quarta di copertina
 
Titolo:  A sicut erat – Com’era prima.
 
Su mundu est gai, a sicut erat non torrat mai.
Il mondo è così, com’era prima, non tornerà mai.
Da una poesia di Peppino Mereu.
 
I vecchi del paese lo sanno ma a modo loro, con innocenza, si ribelleranno  contro il mondo moderno, contro l’indifferenza verso la vita di un tempo. La loro vita.

Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio

Ti ringrazio @Kasimiro,  troppo gentile.
Diciamo che potrei essere un discreto artigiano della scrittura, come me ce ne sono tanti altri che si cimentano per hobby e molto meglio.  Se avessi avuto tempo e modo da giovane di dedicarmi alla scrittura come riesco a fare di più adesso, con il tempo forse avrei ottenuto qualche risultato.

Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio

Anche io non ho una grande esperienza, ho letto negli anni, oltre a innumerevoli romanzi di ogni epoca e categoria, saggi, storia e quant’altro, numerosi testi su come si dovrebbe scrivere e ognuno ha una sua teoria e bisogna prendere quello che ci è più congeniale, adattarlo alle nostre esigenze, ma non è il caso certo di seguire un metodo piuttosto che un altro e tenerselo per sempre, si può anche cambiare come ci si evolve, come si va avanti.
Io amo una certa schematicità, non tanto come regole fisse ma come organizzazione, come comodità.
Concordo con molti scrittori (chi sono io per concordare con loro…) sul loro approccio nel creare storie nuove.
Parto dal presupposto che possiamo avere in mente una storia eccezionale, pazzesca a dir poco, ma se prima di scrivere, parlo per me, non si ha un canovaccio, una pur succinta trama degli avvenimenti e del loro susseguirsi, inevitabilmente la pagina bianca calerà su di noi, perché a un certo punto ci areneremo inevitabilmente, non sapremo come proseguire.
Ma la storia non nasce da sola.
Nei tutorial di Libroza, Carmen Laterza, che ho visto quasi tutti, ho sentito una spiegazione bellissima.
 
Cito dal tutorial numero 2 “RUOLI E FUNZIONI DEI PERSONAGGI IN UN TESTO NARRATIVO:
 “I personaggi sono l’elemento cardine intorno al quale si svolge la vicenda. Infatti, come ha scritto il critico letterario americano Seymour Chatman, le storie esistono soltanto dove si presentano sia AVVENIMENTI che ESISTENTI. Lui con il termine esistenti intendeva proprio i personaggi. E continua dicendo: “Non vi possono essere avvenimenti senza esistenti.”
Con una metafora una storia può essere paragonata a una macchina e i personaggi come al motore di questa macchina. Se i personaggi non fanno nulla la storia non va da nessuna parte. Per raccontare una storia, sia un racconto breve o un romanzo, è necessario stabilire:
1) Quanti e quali personaggi animeranno la scena;
2) Quali relazioni intercorrono tra di loro;
3) Quali caratteristiche fisiche e caratteriali avrà ciascuno di loro;
4) Come si evolveranno nel corso della vicenda”.
 
È chiaro, dico io, che per fare questo ci vuole un lavoro  preparatorio notevole. Chiaramente questo vale quando si inventa di sana pianta qualsiasi cosa. Ritengo che Hemingway non avesse bisogno di tutti questi preamboli, perché quasi tutto quello che scrisse lo aveva vissuto in prima persona, doveva solo riordinare i ricordi e metterli su carta. La questione è diversa quando si parla di vita vissuta.
 
Talvolta scrivo anche io nei racconti di ricordi del passato o di cose sentite dire e pur lavorandoci non devo stare molto a creare l’impalcatura, perché esiste già nella mia mente, ben chiara.
Ma se si tratta di inventare devo “costruirmi” innanzitutto dei personaggi, avendo un principio di idea dell’ambiente in cui agiranno. Conoscendo i personaggi, quelli principali, dettagliando la loro vita, e vi assicuro che servono pagine e pagine, conosceremo il carattere di questi personaggi, farci un’idea di come potranno comportarsi, reagire davanti a determinati avvenimenti. Poi siamo liberi di dettagliare le cose più assurde, di aggiungere particolari in corso d’opera, toglierne altri diventati contraddittori con il dipanarsi della storia, ma se facciamo agire un personaggio dobbiamo conoscerlo, anche se non andremo poi a dire tutto della sua scheda biografica, ma noi sappiamo che ha quelle caratteristiche, quel “vissuto” e saremo facilitati nel farlo muovere all’interno della storia proprio in base al suo vissuto.
Se poi facciamo discutere i vari personaggi fra di loro, perché no, possiamo farlo mentalmente ma anche per iscritto, allora avremo la soluzione a molti problemi, perché saranno i personaggi, con i loro differenti approcci, a suggerirci come potrà andare una storia.
Ci sarebbe da dire anche per gli ambienti in cui si svolgono le storie. In taluni casi, sempre dai tutorial di Libroza,  si fanno schede anche per gli ambienti.
Quando hai scritto questa mole di lavoro preparatorio, quando hai presente cosa accadrà in ogni capitolo, in ogni scena, salvo sempre cambiamenti dell’ultima ora, allora si potrà cominciare davvero a scrivere.
La pagina bianca, il blocco dello scrittore a questo punto non avrà ragione d’essere. È come se qualcuno cercasse d’impedirti di ricordare la tua vita. A meno che non subentrino gravi motivi, questo non potrà succedere.
 
 
 
 
 

Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio

Le mie schede personaggi.
 
Scheda personaggio  Pedru CUMBIANU DETTO “Stadera” (Bilancia) - protagonista.
1 Nome e Cognome Pedru  CUMBIANU, detto "Stadera"
2 Data di nascita – Età al tempo del racconto 15 agosto 1945 – 78 anni a inizio della storia
3 Luogo di nascita – Paese di provenienza –
Famiglia – Etnia – Estrazione sociale
Nato a Bauflores (OG), contadino
4 Tipo di studi – Esperienze di vita – Eventi significativi – Adesione a gruppi. Studi: quinta elementare.
Esp. vita: militare leva a Cuneo 1965.
Matrimonio 1975 con Annedda.
Ev. significativo: nascita 3 figli, 2 maschi 1 femmina. Nel racconto compare solo un figlio, Martino,  sua moglie Clara, il figlio Davide e due figlie.
Adesione a gruppi: aderì ai Confratelli (cunflarius) che andavano alle processioni con tonache e cappucci bianchi. Gruppo sciolto da un prete anni orsono.
5 Occupazione attuale Pensionato agricoltura. Accudisce orto.
6 Orientamento sessuale – Ideologico - Religioso Eterosessuale, conservatore, cattolico.
7 Caratteristiche fisiche – Salute – Segni particolari Car. fisiche: alto 1.80, carnagione olivastra, capelli bianchi rasi, occhi marroni.
Salute: ottima.
Segni particolari: nessuno
8 Abbigliamento Veste modestamente, abiti comuni, scuri.
9 Hobby – Manie – Atteggiamenti particolari – Modo di esprimersi Hobby: intaglia pezzi di olivastro per fare statuine di carri a buoi, uomini e donne.
Manie: fuma il sigaro con la brace in bocca.
Att. Part.: quando incontra qualcuno che non gradisce lo guarda biecamente e ostentatamente.
Mod. espr. Parla sempre in dialetto ma stupisce tutti esprimendosi in un italiano perfetto e senza accento, come se avesse “studiato”.
10 Profilo caratteriale e psicologico Tendenzialmente chiuso,  scontroso,  dotato di spirito caustico. Gentile e rispettoso con tutti, pur non vedendo l’ora di tagliar corto.
Tende a lamentarsi dei modi di vivere moderni, non nutre fiducia nelle istituzioni,  compresa la chiesa, della quale un tempo si fidava.
Talvolta polemizza davanti a comportamenti altrui per lui irrispettosi.
11 Relazione con altri personaggi Non ha perdonato ai figli, dopo averli fatti studiare, di averlo abbandonato per andare a vivere in città. Sovente ha da dire sul degrado del suo paese,  Bauflores, sul disinteresse e l’incuria di tutti, in tal caso diviene loquace, fra il divertimento dei giovinastri e l’apprensione della moglie.
 
 Scheda personaggio Vincenzo STABESU, detto “Kaffettera” (Caffettiera) coprotagonista.
1 Nome e Cognome Vincenzo STABESU, detto "Kaffettera"
2 Data di nascita – Età al tempo del racconto 8 gennaio 1944 – 79 anni a inizio della storia
3 Luogo di nascita – Paese di provenienza –
Famiglia – Etnia – Estrazione sociale
Nato a Bauflores (OG), contadino
4 Tipo di studi – Esperienze di vita – Eventi significativi – Adesione a gruppi. Studi: quinta elementare.
Esp. vita: militare leva a Cuneo 1965, assieme a Pedru Cumbiani - "Stadera".
Matrimonio 1975 con Chiaretta.
Ev. significativo: nascita 3 figli, 2 maschi una femmina. Numerosi nipoti.
 
5 Occupazione attuale Pensionato agricoltura. Accudisce orto.
6 Orientamento sessuale – Ideologico - Religioso Eterosessuale, conservatore, cattolico.
7 Caratteristiche fisiche – Salute – Segni particolari Car. fisiche: alto 1.80, carnagione olivastra, capelli bianchi rasati, occhi marroni.
Salute: ottima.
Segni particolari: nessuno
8 Abbigliamento Veste modestamente, abiti comuni, scuri.
9 Hobby – Manie – Atteggiamenti particolari – Modo di esprimersi Hobby: ama leggere Diabolik, ne ha una collezione.
Manie: cura maniacale della sua motoape, masticare carrube.
Att. Part.: quando va in chiesa si addormenta
Mod. espr. :Parla sottovoce.
10 Profilo caratteriale e psicologico È aperto, ama parlare con tutti, un grande pettegolo ma sa tenere un segreto, se riguarda la sua ristretta cerchia. Gioviale e scherzoso con tutti. Non ama la modernità, ma fa buon viso a cattivo gioco.
 
11 Relazione con altri personaggi Soffre per il fatto che i figli , dopo immensi sacrifici per farli studiare, siano andati a vivere in città e non amino stare in paese, se non sporadicamente. Non palesa la sua sofferenza e delusione se non con Stadera, che ha lo stesso dilemma.
 
 Scheda personaggio del Maresciallo Carabinieri Francesco JADDANU - coprotagonista.
1 Nome e Cognome Francesco JADDANU
2 Data di nascita – Età al tempo del racconto 20 aprile 1985 – 38 anni a inizio della storia
3 Luogo di nascita – Paese di provenienza –
Famiglia – Etnia – Estrazione sociale
Nato a Gonapiccia (CA),  figlio di carabiniere, del quale ha seguito le orme.
4 Tipo di studi – Esperienze di vita – Eventi significativi – Adesione a gruppi. Studi: diploma magistrale, laurea in scienze giuridiche della sicurezza, acquisita alla scuola Marescialli Carabinieri.
Parla inglese e arabo.
Scapolo, vive nell’alloggio di servizio nella locale stazione Carabinieri di Bauflores.
5 Occupazione attuale Maresciallo comandante Stazione Carabinieri di Bauflores
6 Orientamento sessuale – Ideologico - Religioso Eterosessuale,  rispettoso delle religioni, non ha, per la sua professione, un orientamento politico. Ama l’ordine costituito e conosce bene leggi e regolamenti militari.
7 Caratteristiche fisiche – Salute – Segni particolari Car. fisiche: alto 1.85, carnagione olivastra, capelli neri rasati, occhi marroni.
Salute: ottima.
Segni particolari: nessuno
8 Abbigliamento Quando non è in uniforme, che veste bene e con dignità, ama vestire abiti moderni firmati, ma senza ostentazione.
9 Hobby – Manie – Atteggiamenti particolari – Modo di esprimersi Hobby:  ama musica classica ed etnica di varie provenienze.  Ama leggere. Ha un telescopio.
Manie: nessuna in particolare.
Att. Part.: pretende che i suoi uomini siano sempre in ordine con l’uniforme, come lui.
Mod. espr. Voce chiara, forte, piacevole.
10 Profilo caratteriale e psicologico Crede nella legge e nell’ordine che rappresenta e che ha vissuto fin dall’infanzia essendo un figlio dell’Arma, cosa che non gli ha mai fatto sentire il peso dei sacrifici che ha dovuto fare per la sua carriera. Esecutore di ordini propositivo e intelligente, collaborativo con i superiori, disponibile e amichevole con i pari grado, comprensivo delle esigenze dei suoi sottoposti, sempre disponibile con i civili.
 
11 Relazione con altri personaggi Ama parlare con la gente al di là delle pure esigenze di servizio. Spesso si comporta alla vecchia maniera per dirimere piccole liti familiari, convocando gli interessati in caserma e facendoli ragionare, evitando che si denuncino a vicenda. È famoso per le sue “lavate di capo” a giovanotti che fanno i prepotenti, ingiungendo loro di retrocedere da eventuali comportamenti che reputa dannosi, a un passo dalla trasgressione. Ha salvato parecchi giovani avviati sulla cattiva strada, è ben visto per questo
 




 

Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio

@Ilaris
forse il problema sussiste per il fatto che abbinando i personaggi dei tuoi testi a fisionomie di persone reali, che conosci, puoi avere difficoltà a far compiere loro comportamenti insoliti o criminosi che sai quelle persone reali non farebbero mai. Quindi sei "legata".
Ho anche io questo problema, penso sia normale generalmente parlando. Ho in parte risolto, almeno credo, figurandomi personaggi immaginari, ma un personaggio immaginario è difficile ricordarlo sempre nella sua fisionomia inventata sul momento, svanisce. Se sai disegnare puoi disegnarne il viso immaginario e fare riferimento a quello, allegandoci sotto la sua scheda con i dati salienti.  Ma non tutti sanno disegnare. In rete esistevano programmi per creare identikit molto realistici, ma li hanno tolti,  quelli validi almeno che disegnavano facce umane e non avatar di cartoni animati. Esistono anche generatori di foto di persone mai esistite, di tutte le età e sessi, si può attingere liberamente da lì per i volti e poi, con un programma di fotoritocco, ideale sarebbe Photoshop ma io non posso permettermelo e uso Gimp, che è gratis, li puoi trasformare come vuoi, in disegni a matita, come faccio io oppure mettendo i loro visi in abiti particolari, lavorando con i livelli di Gimp e poi lasciandoli così o "ripassandoli" a matita, sempre con il programma Gimp.
Piccole cose che possono aiutare, ci si può confezionare una sorta di archivio personale al quale attingere, magari non sempre, ci mancherebbe, perché è un lavoro abbastanza duro che porta via del tempo.

Secondo me questo lavoro "certosino" può aiutare perchè, creando e "vestendo" i personaggi e tenendoli nel pc, un po' come fanno i registi, andando a vederli ogni tanto, a "dialogarci", farli interagire fra di loro, poi ti vengono in mente le storie.
Mi venne questa idea vedendo su youtube un documentario su Luchino Visconti quando dovette scegliere un ragazzo che interpretasse Tadzo  per il film Morte a Venezia. Non cercava un volto di un qualsiasi ragazzo, cercava "quel" volto e ne visionò tantissimi, tutti bellissimi, ma non avevano quello che lui cercava nello sguardo. I volti, i personaggi sono determinanti per una storia cinematografica ma io penso anche per un testo scritto, se il volto e tutta la  sua personalità è ben presente nella mente di chi scrive.

Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio

@bestseller2020
Per correzioni intendo refusi, sviste, parole palesemente inadatte che magari sul momento non ti viene il sinonimo giusto, ma se ti fermi a cercare  ti fanno perdere tempo e cose così.
A dire la verità io faccio fatica a scrivere di getto,tendo a fermarmi, riscrivere, pensare, ricostruire mentre faccio la prima stesura ma mi sono accorto che perdo molto tempo e alla fine mi stanco e mi passa la voglia. Questione anche di abitudini.

Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio

@bestseller2020
Dopo i personaggi principali costruisciti per tua comodità una scheda/scaletta degli avvenimenti per ogni capitolo, suddividila in scene dove sai per sommi capi cosa avverrà e scrivi di getto tutto quello che ti viene in mente, senza correggere troppo, lo farai dopo.
L'importante è avere la "materia grezza" davanti da rifinire in seguito.

Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio

Alba359 ha scritto: Nel caso del comandante dell'astronave, che ho citato sopra, non avevo considerato che nel finale del romanzo le cose sarebbero cambiate a tal punto che alcune sue azioni nei capitoli precedenti, stridevano troppo col carattere che stava venendo fuori. Erano cose che forse non si sarebbero notate troppo, nella vita si cambia, si cresce, ma quando si tratta di personaggi inventati ci si accorge che un cambiamento è stato progettato per comodità narrativa. 
Lo trovo molto interessante come personaggio, condivido l'addentrarsi nei particolari. Mi è venuto in mente uno dei comandanti inviati sul pianeta d'acqua del romanzo Solaris, di Stanisław Lem, dove questo comandante si evolve moltissimo dalla rigidità e incredulità iniziale per certe peculiarità di quel pianeta, come far rivivere il passato di ogni membro dell'equipaggio, rievocando anche persone che non ci sono più. Ne sarà totalmente immerso.
A me piacciono in modo particolare personaggi come comandanti, piloti, molti possono avere una formazione militare  nelle Forze militari aereonautiche che non sarebbe male esaminare. Fin dalle scuole in cui iniziano la carriera sono valutati in continuazione dai loro superiori e insegnanti e queste valutazioni influiscono per sempre sulla loro vita. Fra infiniti particolari che vengono osservati e giudicati, davvero tanti, anche il modo di indossare l'uniforme e, cosa molto importante, il modo di approcciarsi ai superiori, ai pari grado, agli inferiori di grado, ascendenza e carisma. Alla fine di pagine di schemi che interessano tutto l'essere umano vi sono poi dei compendi scritti, delle valutazioni oggettive dei superiori che riassumono il tutto ed esprimono valutazioni, auspici, possibilità, incoraggiamenti, encomi.
Mi ha sempre affascinato il colonnello Kurtz - Marlon Brando - in Apocalypse Now. Da perfetto comandante  dell'esercito, ultradecorato e fedele, a ribelle che si costruì un personale impero nella giungla del Viet Nam. Un cambiamento notevole.
Un uomo cambia, evolve e diventa completamente diverso a seconda dei casi della vita che si trova ad affrontare.

Penso che la storia si possa costruire anche dopo la costruzione, certo non completa e definitiva, dei rispettivi personaggi principali e tenere in considerazione anche quelli comprimari.
 

Torna a “Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio”