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Re: Labocontest n.2 - Discussione generale - POV in prima persona

 
Penso che il punto di vista possa essere considerato come un luogo, uno spazio, dove chi scrive voglia collocare il lettore affinché veda, assista alla sua storia. Una posizione all’interno di questo spazio dove il lettore assista alla costruzione che gli viene presentata.
Questa posizione è come un setaccio attraverso il quale far passare alcune notizie e magari altre no, informazioni, visualizzazioni calibrate, dosate con cura oppure elargite in forma tumultuosa e frenetica; lì decide la sensibilità o le esigenze particolari alla narrazione di chi sta scrivendo, in base a cosa voglia rappresentare o rendere. Il punto di vista può essere oggettivo, didascalico, impersonale, direi al limite del descrittivo ma senza mostrare sentimenti, senza giudizi, paragoni, una morale. Oppure può essere soggettivo, critico, interpretativo, filtrato dalla personalità, dall’intento dello scrittore, sempre di quello che vuole rappresentare, rendere.
Descrivere da un punto di vista, in questo caso in prima persona, è come allestire una scena teatrale con dei precisi addobbi  che devono essere rappresentati con gli eventuali personaggi facenti parte della loro storia. In mancanza di personaggi, perché no, possono esserci i pensieri in prima persona dell’autore, i suoi giudizi, la sua visione della realtà, di quel dato momento, della vita. Ecco: raccontarsi nell’intimo, nel suo modo di vedere le cose e di esprimersi.

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