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Re: Chatto, -as, -avi, -atum, -are: la nobile arte della conversazione

bwv582 ha scritto: Del maltempo delle Marche (vissuto in prima persona, ma questa è un'altra storia) ieri sera a mezzanotte - ovvero cinque-sei ore dopo gli eventi - ne parlavano solo alcune testate locali. Anche l'Ansa Marche non ne sapeva niente nonostante sul TGR iniziassero a dire qualcosa.
Stessa cosa successe in Sardegna anni fa, in occasione di alluvioni disastrose dove morirono diverse persone. Per non parlare di quando scoppiano gli incendi ogni anno.
Si, ne parlano ai tg, di sfuggita, "devono" farlo, facendo vedere i cronisti locali, ma secondo il mio parere ci vedo una grande sufficienza, un discreto menefreghismo, la testa ce l'hanno da un'altra parte.
Il fatto è che ai cronisti della Capitale, qualunque cosa accada fuori le loro mura in Italia e nel mondo intero, non frega un fico secco. Per loro il mondo inizia e finisce dove sono nati e dove vivono loro. Guarda la faccia dei cronisti romani che mandano a Bolzano o comunque lontano da Roma: sembrano degli sfollati sconvolti mentre parlano con la faccia sofferente, soffrono per la lontananza della capitale e i cronisti in sede che li incoraggiano... che presto torneranno a casa....
Di contro, prova a vedere le tragedie che fanno se scoppia un tombino in via del Corso a Roma, bloccando il passaggio per andare a palazzo Chigi o peggio ancora se si blocca il  grande raccordo anulare perchè è esplosa un'autobotte di benzina. Ci sono fior di inviati, inchieste, dibattiti, pure un elicottero per le riprese. Ci credo: per loro è una tragedia epocale che tutto il mondo deve conoscere, il ridicolo disagio che subiscono per uscire da casa loro e andare al lavoro.
Sarebbe ora che buona parte di questa gente fosse costretta a rendersi conto di cosa significa vivere.

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