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Re: La maleducazione delle case editrici

Daniel P. ha scritto: Sì, ma per copertina e impaginazione mi sono aggiustato da solo...
comunque non mi danno proprio nessun segno di vita... :( cioè nemmeno un vaff*****o, per dire... :hm:           
e ho già sollecitato con delle e-mail.
Mi permetto di rinnovarti il mio consiglio non richiesto: passa ad Amazon Publishing :asd:

Re: La maleducazione delle case editrici

Daniel P. ha scritto: Beh, ma il self-publishing non funziona così? Cioè pubblichi a tue spese...
La differenza è che col self paghi solo le spese vive minime: basta inviare il materiale e con pochi euro hai il libro pubblicato. Ovviamente ti devi arrangiare per copertina, impaginazione ed editing (ma questo è un altro discorso). 

Re: La maleducazione delle case editrici

Nella mia breve esperienza (piccole CE), comunque, hanno sempre risposto entro i tempi dichiarati nel sito. Attualmente ho una sola pubblicazione con una modesta CE, altre due le ho ritirate a fine contratto perché orribili (ero alle prime armi). Nel frattempo ho cestinato altrettanti manoscritti :( ....più studi tecniche di narrazione, pratichi e raffini lo stile, più realizzi di aver scritto delle Corazzate Potemkin (e comprendi perché gli Editori ti hanno dato picche).
D'altronde, dopo più di un lustro di esperienza, ho notato la tendenza della gran parte delle piccole CE (free!) di pubblicare qualsiasi ciofeca venga loro proposta (vedi quanto ho scritto sopra)... O_-

Re: La maleducazione delle case editrici

Ged ha scritto: Il problema è che in Italia esiste una sorta di diffidenza nei confronti del self publishing: se uno è pubblicato da una CE è bravo, se si autopubblica è un cretino. 
Senza notare però come le CE pubblichino raccomandati, libri di parenti, famigli, amanti etc.
In altri Paesi il self publishing e' ampiamente utilizzato, da scrittori anche affermati, oppure da studiosi e professori universitari. E nessuno si sogna di dire che sono degli incapaci perché non pubblicano con la CE, famosa o meno. 
Credo che il problema di fondo sia dovuto alla "qualità" delle produzioni nostrane. In un Paese ben noto per l'elevatissimo numero di "scrittori" e quello bassissimo di lettori. La diffidenza sorge spontanea. 

Re: La maleducazione delle case editrici

Ged ha scritto: Perché tu credi che con le CE si ha più possibilità di successo? 
Non ti fermare all'Italia, dove non legge nessuno. Negli USA c'è gente che ci vive autopubblicando i propri testi e rifiuta le proposte delle CE perché pagano poco.
Oddio, non mi risulta che S. King (tra i tanti) faccia i soldi col self pub.
Ovviamente parlo delle grandi CE, che hanno i mezzi per investire in marketing. Longanesi, per esempio, pubblica pochissimi nomi nuovi perché prima di tutto cura e fa crescere i propri Autori in essere.

Senza contare il fatto che qualsiasi analfabeta è in grado di autopubblicarsi; un tizio qualunque invece che riesce a farsi pubblicare dalle major invece è effettivamente riconosciuto come Scrittore.

Re: La maleducazione delle case editrici

Ged ha scritto: - Possibilità di successo (a quel punto sono le CE a contattarvi per pubblicare con loro, e fareste bene a mandarle a quel paese)
L'importante è crederci!  :lol:
Mi pare di sentire certi miei alunni/e che ambiscono a fare gli influencer, ignari del fatto che su 100000 che ci provano, ne riesce mezzo. 

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