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Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: lo hai dimostrato con le risposte.
Almeno siamo d'accordo che non era scritto, quindi.
M.T. ha scritto: I patti lateranensi hanno sancito una cosa, che poi sulla carta è stata modificata, ma nei fatti non è cambiato praticamente niente.
Nei fatti è cambiato molto: tutte le religioni sono uguali davanti alla legge. Con una religione di Stato non lo sono.
M.T. ha scritto: Parli di sciocchezze scritte, lo dice uno che pretende che si aboliscano le feste perché è gnostico.
Primo: non ho mai preteso niente, solo espresso il mio desiderio.
Secondo: per te può essere una sciocchezza, ma per altri non lo è. Alcuni ritenevano il divorzio una sciocchezza, altri no.
M.T. ha scritto: Ma stai scherzando? Il tuo è un capriccio, perché restare a casa durante feste in cui tu non credi o non vuoi festeggiare non ti fa alcun danno. Sono altre le imposizioni, quelle che fanno soffrire davvero.
Chi sei TU per decidere cosa fa soffrire e cosa no? Un signor nessuno, come me. Tu hai le tue opinioni, io le mie. Tu non sai come mi sento io sotto le feste, tu non sai quello che ho passato. Non c'è nessun unico depositario della verità. Chi sei tu per dire che il mio è un "capriccio"?

Ora, visto che siamo andati molto in là, provo di nuovo a fare un passo indietro.
@M.T. ti chiedo personalmente scusa per tutto quello che ho scritto. Ci saranno cose nei miei interventi che non rispondono/riprendono correttamente quel che era nei tuoi messaggi. Chiedo scusa per quelli.
Non intendevo gettarti fango addosso, mi sono lasciato portare dalla discussione, anche se non è una giustificazione: dovrei riuscire a contenermi ma non sempre riesco.
Se sono parso manipolatorio durante i nostri scambi, chiedo scusa. Per quanto possa valere, giuro che non l'ho fatto in malafede, può essere semplicemente una mia scarsa attitudine alla retorica. Anche questa non è una giustificazione, ma al momento non posso fare di meglio.
Chiedo nuovamente scusa a tutti gli utenti coinvolti.

Spero che questa volta accetterai le mie scuse. Mi spiace aver provocato rabbia e irritazione con i miei commenti.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

Vogliamo continuare con la polemica sterile? E continuiamo...
M.T. ha scritto: @Mid fare tutto ciò che si vuole è un bene? Ognuno è libero di dire e fare tutto ciò che gli passa per la testa. Questo è bene?
 Primo esempio che ho trovato, ce ne sono altri più indietro con altri utenti (e anche su altri topic), ma col cellulare è difficile citarli tutti.
Dimmi dove, nel mio commento originale a cui hai risposto con il tuo commento riportato sopra, io dico che "fare tutto ciò che si vuole è un bene".
Quindi tu sei libero di far passare come affermazione altrui ciò che non è mai stato scritto, ma io non posso fare lo stesso con te?
Quanta disonestà intellettuale.
M.T. ha scritto: perché di fatto, lo è. La carta può dire diversamente
Hai tirato fuori i Patti Lateranensi, un trattato internazionale con valore giuridico. Hai parlato di "religione di Stato", un termine con un significato giuridico ben preciso.
Poi, una volta messo di fronte alla sciocchezza che hai scritto, hai cercato di ritrattare parlando della religione della "maggioranza degli italiani", e dicendo che "di fatto lo è".
Se usi termini con valore giuridico, ti rispondo sul valore giuridico. Se volevi parlare della "religione della maggioranza degli italiani", non avresti dovuto tirare fuori trattati a sproposito.
Sei perfino arrivato a contestare quanto scritto sulla Costituzione pur di evitare una brutta figura... questo sì che lo chiamo "arrampicarsi sugli specchi".
M.T. ha scritto: No, non le accetto. Mi sono stancato di lasciar correre.
 Fa' come ti pare. Peace. :sss:

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

Volevo evitare di scrivere ancora, ma credo che un chiarimento sia dovuto.

@Cheguevara, mi hai accusato di "fare capriole per riproporre i vostri interventi e farli apparire inappropriati", quindi rispondo agli ultimi punti che hai sollevato.
Cheguevara ha scritto: La presunzione sta in chi: primo, identifica se stesso come "tutti gli altri";
Ti prego di indicarmi, in questo topic, dove e quando mi sono identificato come "tutti gli altri". Mai usato questa espressione, e ci vuole grande fantasia per immaginarsela nei miei interventi.
Cheguevara ha scritto: secondo, dà dell'ignorante a chi non la pensa come lui;
Semplicemente ho detto che ci sono state imprecisioni, e ho sperato fossero dovute a ignoranza e non a malafede. Parole testuali. Le imprecisioni in questione:
  • Momo come critica del "wokismo", quando il "wokismo" nemmeno esisteva;
  • il sangue della Rivoluzione Francese attribuito ai philosophes illuministi e non ai veri responsabili;
  • una certa religione indicata come "religione di Stato" (con tutte le implicazioni giuridiche del caso), quando non lo è, portando riferimenti puntuali a riguardo.
Cheguevara ha scritto: terzo, cerca, nelle argomentazioni prodotte a iosa, appigli per tentare di manipolarle in modo da trarne fuori un significato diverso e, a volte, addirittura opposto a quello voluto.
Dove, esattamente? Nei miei interventi ho contato un'istanza esatta di quello che potrebbe essere interpretato come descrivi (quando ho menzionato il fatto "con questa logica, meglio non avere idee"). Mea culpa, ho espresso male il mio pensiero. Le correzioni alle imprecisioni menzionate sopra volevano essere solo correzioni, senza rispondere nel merito degli altri punti sollevati, che infatti non ho toccato.
Il resto è dialettica pura e semplice, con tutti i limiti della forma "forum" che impedisce di sviluppare una discussione in maniera più organica e non permette di rispondere a ogni intervento parola per parola, a meno di non far esplodere in maniera esponenziale ogni intervento successivo.
La stessa "manipolazione" potrebbe essere vista in alcuni interventi tuoi (l'ultimo ne è un esempio, come appena dimostrato, dove mi attribuisci cose che non ho mai scritto) e di@ M.T., ma anche di tutti gli altri utenti.
Se volete esempi puntuali di simili "manipolazioni" da parte vostra, vi faccio un elenco con tanto di link a ogni commento.

Se sono stato presuntuoso o se vi è parso che io abbia voluto "imporre" il mio pensiero, me ne scuso. E mi scuso anche con gli altri utenti.

Detto questo, sono francamente dispiaciuto che questa discussione sia andata a finire così. Pensavo che in un forum di scrittura la scelta delle parole fosse importante: colpa mia che ho deragliato la discussione sull'uso delle stesse. Eviterò di partecipare ad altre discussioni di questo tipo per non avvelenarle con i miei interventi.

Mi scuso con tutti per quest'ultimo OT e auguro una più felice e costruttiva continuazione.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Società laica sì, ma dimentichi i Patti Lateranensi, dove viene riconosciuta la religione cattolica come religione di stato,
Le tue solite... "imprecisioni", chiamiamole così.
Patti Lateranensi, 1929. Revisionati nell'accordo di Villa Madama del 1984 e confermati da una sentenza della Corte Costituzionale del 1989. Gli accordi e la sentenza certificano che l'Italia al giorno d'oggi è uno stato laico e aconfessionale. Non ha nessuna religione di Stato.
M.T. ha scritto: Le risposte le hai avute, solo che non coincidono con le tue.
Vero, le ho avute. Piene di imprecisioni e generalizzazioni, come il tuo ultimo intervento. In buona fede e semplicemente a causa di ignoranza, voglio sperare, ma informarsi prima di parlare sarebbe gradito.

Però è chiaro che con premesse del genere il dialogo è impossibile. :)

Chiedo scusa per aver risposto ancora, volevo chiudere con una nota positiva, ma il mio amore per la precisione me l'ha impedito. Spero di non dover correggere altre "imprecisioni", e rinnovo i miei saluti. ;)

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Vale il discorso di @massimopud : se si è in una società, occorre avere delle basi in comune.
Società laica, basi comuni laiche. Festeggiare il 25 aprile e il 1° maggio? D'accordissimo. Natale e Pasqua? Molto meno.

Detto questo, non credo interverrò ulteriormente, noto che la discussione non procede granché, probabilmente per via del formato "forum", che non consente risposte esaustive a tutti i punti sollevati. :)

Ringrazio comunque tutti coloro che hanno interagito con me, alla prossima, buona continuazione...

...e buona Pasqua a chi la festeggia. :D

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

@M.T. quindi una donna a cui venisse imposto solo il velo dalla famiglia (e solo quello), dovrebbe accettarlo e starsene zitta solo perché è una quisquilia?
Conosco una ragazza che ha litigato per anni con la sua famiglia, solo per questo, dal momento che i suoi non erano particolarmente religiosi e vivevano in Italia, ma erano legati ad alcune loro tradizioni. A questo mi riferivo, non certo alle donne trattate come schiave in certi paesi.

La mia azienda è aperta, ma in certi giorni non può lasciarmi lavorare perché per legge sarebbe costretta a pagarmi di più (essendo festivi). Azienda aperta, sì. Masochista, no.

Chiedere di togliere il Natale come festività obbligatoria cosa toglie a chi il Natale vuole passarlo con i suoi cari? Come detto, basta compensare con giorni di ferie extra, e chi vuole festeggiare il Natale si prende ferie e lo festeggia.

Davvero, in tutta serietà: lasciare la scelta di festeggiare X piuttosto che Y a ciascun lavoratore, cosa toglierebbe agli altri? Trovami una controindicazione reale, e non ipotetica ("si perderebbero i diritti dei lavoratori perché verrebbe implementata male").

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: C'è differenza tra qualcosa che non diverte personalmente per il vissuto personale, e l'imposizione violenta che fa danni permanenti.
Per me, che sono agnostico, il Natale così come le altre "feste comandate" cristiane che pervadono il mondo laico al punto da obbligarmi a stare a casa dal lavoro sono un'imposizione contro la mia volontà. Né più né meno che il burka per una donna che non lo vorrebbe.
È facile parlare di "differenze" quando l'imposizione non la si sente sulla propria pelle.

@M.T. e @Cheguevara, se decidiamo che agire per cambiare la società è pericoloso con la scusa che qualsiasi idea può condurre a storture quando si passa all'atto pratico, allora siamo costretti a vivere in un eterno e immutable presente. Non so voi, ma come prospettiva non mi pare un granché.
L'Illuminismo in sé non ha fatto danni, anzi ha fondato le basi per la moderna società occidentale. Sono stati alcuni uomini ad approfittarsene per sete di potere in un contesto circoscritto e limitato nel tempo. Come sempre accade con tutte le idee, in ogni periodo, in ogni parte del mondo. Indipendentemente dalle idee in questione.

Con la logica che sembra trasparire dai vostri interventi, l'idea stessa di avere idee dovrebbe essere rigettata, e dovremmo vivere come amebe, onde evitare storture.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: ma come? Non sempre in bene.
Il "bene", di nuovo, chi lo decide?

Tu trovi che abolire il Natale sia un male, io trovo che sia un bene. Chi ha ragione?
M.T. ha scritto: Eliminare le cose non è un risolvere i problemi, ma è solo una scappatoia. Anzi, è solo uno scappare.
Eliminare la segregazione razziale è stato un bene? O uno "scappare"?
Sono convinto che certe cose vadano eliminate, e sono convinto che sarai d'accordo anche tu. È uno "scappare", questo?

Infine una nota per amore di precisione. Il Terrore e gli spargimenti di sangue avvenuti nella Rivoluzione Francese non furono opera dei philosophes che proposero le idee di base e contribuirono a stilare la Dichiarazione.
Molto del sangue della Rivoluzione imbrattò le mani dei populisti che approfittando della neonata libertà di stampa sobillarono il popolino con calunnie, contro i moderati, i realisti e anche contro i philosophes stessi, giudicati elitari. Marat e Danton su tutti, appoggiati da opportunisti con sete di potere, come Robespierre e Saint-Just tra gli altri. È vero che anche alcuni filosofi appoggiarono le prime violenze, ma furono una sparuta minoranza, e furono comunque eradicati una volta che Robespierre divenne dittatore de-facto.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

@Cheguevara tutto vero.

Ne è valsa la pena? Non giudico certo io, anche se di certo preferisco vivere in un paese dove la servitù della gleba non esiste.

Il mio punto è che persone nella nostra cultura hanno ripudiato il passato e hanno portato progresso, cambiamento, evoluzione, in forme che esistono ancora oggi dopo 250 anni.

Come possiamo noi attribuire colpe a persone che ripudiano o hanno ripudiato il passato, quando il prodotto stesso della nostra cultura è figlio di atti simili?

La società cambia, è nella natura dell'uomo. Se non lo fosse avremmo in tutte le parti del mondo la stessa cultura: quella dei nostri antenati ominidi. Giudicare come cambiano la cultura e la società lo trovo un esercizio sterile, oltre che senza fondamento morale (perché, come detto, nessuno può ergersi a unico depositario di ciò che è "buono").

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Non si è trattato di voler cambiare perché si seguiva una qualche ideologia, ma ci si è rivoltati per fame e per vendetta verso governanti e ceti incapaci e capricciosi. Fame, odio e rabbia: questo è stato il cuore della Rivoluzione Francese. Non è stato rinnegare il passato: è stata sopravvivenza.
Potevano buttare giù il governo senza ripudiare tutte le tradizioni, e invece non si fermarono.
Fame, odio e rabbia hanno fatto cadere innumerevoli re e regimi, da che mondo è mondo, ma nessuna di quelle insurrezioni ha rinnegato il passato in maniera così radicale.

Di rivolte guidate da fame, odio e rabbia ce ne sono state tante. Di Rivoluzione Francese ce n'è stata una sola.

È nata sulla scia dell'Illuminismo, guidata dai philosophes. Non fu certo la fame a scrivere la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino. I philosophes di fame non ne avevano. Ma un'ideologia ce l'avevano, eccome.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Una grave colpa. E non per via del credo soppresso visto come pericolo, ma perché hanno buttato via un patrimonio culturale enorme, rinnegando la loro storia.
La cultura cambia. Quanti templi pagani ha distrutto la "nostra tradizione cristiana"?

Peraltro, vedo che continui a osservare la questione solo attraverso la lente della cultura occidentale attuale, come se fosse l'unica accettabile. Quanti progressi sono stati fatti, in passato, rinnegando la propria storia?

Guardiamo anche solo un evento chiave della nostra civiltà: la Rivoluzione Francese. Feudalesimo? Rinnegato. Cristianesimo? Rinnegato. Avevano perfino rinnegato i vecchi calendari.
Quanta parte della nostra moderna cultura è figlia di quegli individui che avevano rinnegato tutto questo? Come puoi dire che "rinnegare il proprio passato" è sicuramente una colpa quando perfino nella nostra stessa cultura ci sono esempi di enormi progressi nati sulla base di simili atti?

Chi sei tu (chi siamo noi) per decidere cosa è una colpa e cosa non lo è, dal punto di vista del progresso culturale?

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Se una cosa non è stata buona per qualcuno, la aboliamo. O la eliminiamo.
Le tradizioni e le culture cambiano nel tempo e nello spazio. Ciò che è buono qui e ora, può non esserlo tra 20 anni o dall'altra parte del mondo.

Cinquant'anni fa il divorzio non era buono, i catatrofisti gridavano alla "fine della famiglia".

Se tra vent'anni si aboliranno le feste "tradizionali" per non offendere nessuno, non vedo dove sia la tragedia.

Se tra cent'anni si cambierà il matrimonio per farlo diventare un contratto libero contraibile da chiunque, inclusi gruppi di più persone che vogliono vivere insieme come una famiglia, non vedo dove sia la tragedia.

Con la logica di "mantenere la tradizione" a tutti i costi comunicaheremmo ancora a grugniti e vivremmo coperti di pelli nelle caverne.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Ci sono tradizioni che fanno parte di una cultura di un popolo, che vanno accettate e comprese, se non fanno danno
E chi decide se sono buone e non fanno danno? Sulla base di cosa si decide?

Circa 250 anni fa dei filosofi francesi scrissero la "dichiarazione universale dei diritti dell'uomo"... peccato che di universale non abbia niente: era figlia della cultura dell'epoca. Tant'è vero che ci furono dibattiti feroci sul concedere il diritto di voto anche alle donne o meno. Ci volle oltre un secolo per arrivare a quello. Meno male che i diritti dovevano essere universali.

Chi decide se una tradizione è buona e va mantenuta?
Non è forse la solita solfa eurocentrica di auto-attribuirsi una superiorità morale su culture diverse e ritenute inferiori?

Il matrimonio fa parte della tradizione cristiana dai primi secoli, e "non fa male a nessuno". Quindi vietiamo il divorzio perché va contro questa tradizione?

Chissà perché solitamente a dire che una tradizione "non fa male a nessuno" sono per la maggior parte coloro che a causa di certe tradizioni non hanno mai avuto sofferenze o disagi.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

Il mio problema in questo tipo di discussioni è che si sta qui a criticare il "pensiero unico" come se fossimo in una distopia orwelliana... ma intanto ne parliamo e nessuno viene arrestato o "rieducato" a causa del suo pensiero.

A dimostrazione che il pensiero unico poi tanto "unico" non è: ognuno ha le sue idee, e le può esprimere liberamente. Non lo stiamo facendo qui?

Quello che vedo in realtà sono altre 2 questioni che vengono mescolate insieme nel calderone del "pensiero unico" come se fossero parte del problema quando in realtà si tratta di altro.
  1. quando la società adotta provvedimenti che vanno contro il proprio pensiero, si agita lo spettro del "pensiero unico" (es. vedi l'esempio precedente sulla scuola e la festa del papà), quando in realtà si tratta di cambiamenti sociali che esistono da che esiste lo stato civile... altrimenti negli USA si avrebbe ancora la segregazione razziale e da noi si potrebbe evitare la galera dopo uno stupro grazie al "matrimonio riparatore". Qualcuno ricorda quanti si opposero alla legge sul divorzio, in Italia?
  2. se una persona comunica il proprio disappunto per questi cambiamenti in pubblico (es. sui social) e si attiva un'ondata di repliche selvagge, si grida ancora alla "dittatura del pensiero unico", quando in realtà il problema è della comunicazione moderna, specie sui social. Che provi un progressista a postare le sue idee in un gruppo Reddit di alt-right: come credete che saranno le risposte? Educate, comprensive e cristiane?

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: @Mid critica l'avere un pensiero unico.
Ma "woke", inteso in senso censorio, non è il solo esempio di "pensiero unico". Tutte le correnti di pensiero lo possono essere, se politicamente supportate a sufficienza.
In Russia, in questo momento, il pensiero unico è che è stato l'Occidente a causare la guerra (pardon, "operazione militare speciale"). Se dici altrimenti ti arrestano.

Ultimamente noto che il termine "woke", quando usato in senso spregiativo, tende a voler includere anche elementi che con l'essere "woke" non hanno niente a che fare.

"Woke" si riferisce soltanto all'attenzione su sensibilità delle minoranze e diritti civili. Nient'altro. Momo può essere visto come una critica all'omologazione. Con un po' di immaginazione si può fare un collegamento e vederlo come una critica a un "pensiero unico". Di certo NON è una critica al pensiero "woke": come detto, il romanzo non parla né di minoranze, né di diritti civili.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Si può dire, tra le altre cose, che è una critica alla mentalità woke.
Perdona, ma questa la trovo una forzatura.

Innanzitutto Momo è stato scritto ben prima che il "wokismo" fosse nato. Stiamo parlando dei primi anni '70.

In secondo luogo, non vedo dove il libro critichi presunti atteggiamenti dogmatici o censori relativi alla sensibilità su minoranze e/o diritti civili. Il romanzo non tocca né gli uni né gli altri in nessun modo, nemmeno lontanamente.

Si può dire che è una critica al capitalismo e a tante altre cose, ma trovo difficile pensare che includa una qualsivoglia critica alla cosiddetta "ideologia woke".

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

Cheguevara ha scritto: Appunto. Siamo in Italia, e il problema non si risolve espatriando, come non si risolve abolendo qua e là cose che non hanno a che fare con i veri bisogni della gente. Visto che siamo (ancora) in una democrazia, l'unico modo di risolverlo è col voto,
Io ho avuto modo di votare per 4 legislature diverse quando stavo in Italia. Cambiamenti, zero. La quinta volta ho perso le speranze e non ho votato, lo ammetto. E siccome aspettare i miracoli non fa per me, ho deciso di prendere in mano il mio futuro ed andarmene, nonostante avessi un lavoro tutto sommato decente se paragonato a quello di tanti altri.

Da quando sono all'estero mi rifiuto di votare per principio (non vedo perché dovrei scegliere il governo di un paese dove non vivo e dove non intendo tornare se non per vedere amici e parenti una volta l'anno).

Ci sono cose che magari non hanno a che fare direttamente con "i bisogni della gente", ma sono comunque atti di civiltà che non tolgono niente a nessuno e fanno vivere meglio certe minoranze.
Se uno vuole festeggiare Pasquetta è libero di farlo, ma non vedo perché io che non sono credente sia costretto a starmene a casa comunque.
Se un lavoratore preferisse andare a lavorare quel giorno e prendere ferie in un'altra occasione, a chi vuole festeggiare Pasquetta cosa cambierebbe?

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: sinceramente, a me girerebbero a lavorare a Natale o Pasqua. Ma di brutto (non si sta parlando di serivizi essenziali quali ospedali).
Sarà che io non sento il bisogno di festeggiare. :)
Personalmente, col mio lavoro,  preferisco di gran lunga quando tutti sono in vacanza e in ufficio siamo 4 gatti: si lavora meglio.
M.T. ha scritto: Forse funziona così altrove, ma non di certo in Italia, dove decide chi ha soldi e comanda. Lavoratori sfruttati, con contratti precari e da miseria (contratti ufficialmente part time, ma dove fanno fare anche dodici ore invece di quattro. Vuoi lavorare? O così o trovi altro, tanto ci sono centinaia di persone che prendono il posto lasciato).
Capisco il problema, ma in Italia vedo troppi che fanno spallucce e sopportano. Io ho sempre combattuto, ma combattere da soli non basta.
Quando alcuni lavoratori protestano e bloccano le strade, gli altri si alterano perché li fanno arrivare in ritardo, invece di supportare le loro richieste.
Ricordo che quando vivevo a Dublino ci fu uno sciopero degli autobus: 13 o 14 giorni di stop in un mese solo, i primi giorni traffico fermo per ore. E anche se alcuni si lamentarono, la maggioranza in seguito si organizzò per evitare ulteriori problemi (car sharing, alloggi da amici/conoscenti...) e supportò le loro richieste. Il mese successivo ottennero quasi tutto ciò che chiedevano.

In Italia sarebbe possibile una cosa del genere? Ne dubito. I primi a lamentarsi sarebbero gli altri lavoratori. "Organizzarsi per supportare le legittime richieste di qualcun altro? Ma chi me lo fa fare?"

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

@M.T. non nego che quanto tu dica sia vero, ma questo non ha niente a che vedere con il tema in questione e quanto avevo proposto io: se si eliminano i giorni di chiusura tradizionali/religiose (es. Natale, Pasquetta, eccetera), si compensa il lavoratore con lo stesso numero di giorni extra come ferie. Al netto dell'organizzazione aziendale, che non va compromessa (motivo per cui ho proposto di NON toccare i weekend, proprio per evitare eccessivi problemi di coordinamento), un lavoratore dovrebbe essere libero di gestire il proprio tempo come meglio crede.

Allo stesso modo una scuola statale dovrebbe evitare di forzare tradizioni sui propri alunni, avendo cura semplicemente di non compromettere la propria organizzazione (ossia: no, le lezioni a luglio e le vacanze a febbraio non le concedo solo perché due famiglie sono australiane e vorrebbero tornare dai parenti al mare ogni anno).

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Non è un problema: via tutte le feste e i giorni festivi. Tutti i giorni diventano feriali, si lavora sempre, senza pause, come nell'Ottocento. Niente più otto ore, ma giornate lavorative di quattordici/sedici ore. Paghe ribassate, perché i lavoratori dovrebbero essere più che contenti di poter lavorare per un datore di lavoro.
Perché se si tolgono dei paletti fissati, dopo non sei più tu a decidere, ma è l'azienda a decidere. E per l'azienda conta solo il guadagnare, sempre di più, in una curva crescente.
Ma si sa che la curva sempre crescente è impossibile: arriverà a un punto in cui si fermerà, resterà piatta per un po' e poi calerà. Ma anche se c'è guadagno, ma non è un guadagno in continua crescita, l'azienda lo vedrà come una perdita e allora per tornare nell'utile che vuole lei bisognerà tagliare e a rimetterci saranno i lavoratori. E non ci si potrà fare nulla, perché togliendo certi paletti, si sono eliminati i diritti. E si sarà realizzato il sogno degli imprenditori: avere il potere assoluto. Niente più diritti, leggi, sindacati, tutta roba retrograda che serviva solo a rompere le scatole; si tornerà all'epoca d'oro, quella degli egizi, loro sì che avevano capito tutto.
E perché si dovrebbe arrivare a tanto?

Nella mia azienda (che non è perfetta ma in quanto a politiche per i lavoratori è avanti anni luce rispetto all'Italia) già danno la possibilità di prendere ferie anche oltre i giorni cumulati/consentiti, se il tuo responsabile è d'accordo. Quindi invece di 25 giorni di ferie l'anno te ne puoi fare anche 30 o 40, senza intaccare i giorni di ferie degli anni futuri, né essere costretto a recuperare i giorni extra. Due anni fa ho preso 27 giorni senza che nessuno abbia detto "ba". Lavoro da casa quando voglio nonostante non sia sul contratto. Inizio e finisco ogni giorno quando mi pare, senza che nessuno mi faccia storie (come invece mi era successo in Italia per un unico ritardo di 10 minuti). Quando uno vuole formarsi (di propria iniziativa), è l'azienda che paga per la formazione e garantisce ore (pagate) per questa attività.

Pensare che togliere tradizioni e religione da un mondo laico finisca per far tornare alla schiavitù dell'antico Egitto suona quantomeno iperbolico, per non dire irrealistico.

Capisco che nel clima della "prenditoria" italiana attuale sia facile cadere in questo tipo di ragionamento, ma per fortuna non in tutto il mondo è presente una mentalità del genere.
Che, guarda caso, è estremamente tradizionalista e legata al passato... proprio a quel passato di sfruttamento che si vorrebbe evitare.

I diritti non vengono garantiti perché la domenica è il "giorno del Signore", né perché "a Natale si è tutti più buoni".

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Un giorno si toglie la festa del papà, poi della mamma. Poi Pasqua, Natale.
Personalmente se potessi scegliere quando prendere le mie ferie al lavoro, invece di avere giorni di chiusura obbligatori decisi da "qualcuno" sulla base di una supposta "tradizione", sarebbe meglio.
Preferirei di gran lunga avere 12 giorni di ferie in più e decidere io come spenderli.
Per esempio, per me che sono agnostico la prossima Pasqua ha un significato pari a zero: tu datore di lavoro fammi lavorare a Pasquetta e dammi un giorno di ferie in più che posso usare per le mie vacanze estive.

Invece no: tutti a casa perché la "tradizione" dice così.
Posso capire il fine settimana, perché organizzare settimane da 7 giorni con turni diversi per tutti sarebbe un incubo, ma quando si tratta di questi 1-2 giorni di "chiusura obbligatoria" sparpagliati durante l'anno... non hanno proprio senso. Specie in aziende che lavorano anche con l'estero (e quindi hanno a che fare con gente che ha tradizioni e "ferie" diverse).

Idem per la scuola. Si parla tanto di "laicità", perché la scuola dovrebbe chiudere per l'Immacolata? O per Pasquetta? Capisco le chiusure per le feste italiane laiche (25 aprile, 1° maggio, eccetera), ma quelle "tradizionali" o religiose proprio no.

Re: L'ideologia woke - Il pensiero unico

M.T. ha scritto: Il preparare pensieri per i genitori è un modo per insegnare la creatività e la manualità.
Si possono tranquillamente fare laboratori di manualità e preparare pensierini per la famiglia senza necessariamente doverlo fare per una festa o una ricorrenza religiosa.

Non c'è bisogno della "festa del papà" per insegnare che la propria famiglia è importante (di qualunque famiglia si tratti).

E sia chiaro, l'eccesso di politicamente corretto sta un po' sulle scatole anche a me. Ma non credo che questo sia uno di quei casi.

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