ElleryQ ha scritto: La Vanity Press sarà pure una parola inglese e il fenomeno può anche essere nato altrove, ma mentre altrove si è mantenuto in dimensioni minori rispetto all'ampiezza del mercato di riferimento, in Italia, a fronte di un mercato già piccolo, ha alimentato manie di grandezza di massa e intenti speculativi di imprenditori vari, molti dei quali si sono improvvisati editori/argenti senza esserlo realmente, ma solo perché hanno scorto un filone di opportunità.È il libero mercato: quando si apre una nicchia potenzialmente redditizia, nuovi attori economici si inseriscono per ottenere guadagni.
E ribadisco, la nicchia dell'EAP soddisfa un bisogno diverso rispetto a quello dell'editoria non a pagamento: offre un servizio per appagare la vanità dei clienti.
È un po' come pagare per salire sulle montagne russe, o per entrare in una escape room: alla fine in mano non ti resta niente, ma ti sei goduto una botta di adrenalina e puoi dire di averci fatto un giro.
Sul fatto che in Italia l'EAP sia un fenomeno di maggiori dimensioni, può essere, e non mi stupisce. Ci sarà pure una correlazione con il fatto che l'italiano medio appaia sempre in fondo a tutte le statistiche "culturali", europee, dalla scolarizzazione, alla lettura, alla comprensione del testo. Spesso la vanità è figlia dell'ignoranza.