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Re: [MI179] La Bottega dei Nondesideri

Finalmente trovo il tempo per commentare uno dei racconti che ho votato. :)

Come gli altri devo essere sincero: ho dovuto rileggere un paio di volte per capire meglio.
E non sono nemmeno sicuro di aver capito tutto, ma forse questo era voluto, visto lo stile e il tema.

Le emozioni "etichettate" mi hanno subito rimandato all'Orlando Furioso di Ariosto, e alla ricerca di Astolfo del senno di Orlando sulla Luna.
Tuttavia, lo stile onirico ed etereo della tua scrittura mi ha catapultato in scene da film dello Studio Ghibli: ho visualizzato la bottega come se fosse l'antiquario di Sussurri del Cuore, con l'ipnotico gatto Baron e la pendola con la triste storia del re dei nani e della principessa degli elfi, che peraltro ben si accompagna al rapporto in crisi che si ritrova nel testo; una certa cupezza ossessiva nella parte centrale mi ha ricordato la scena del sogno di Sophie ne Il castello errante di Howl; i personaggi si muovevano nel racconto come certi spiriti che si vedono nel meraviglioso La città incantata.

E questo stile onirico, queste scene così pregne di significati che forse non sono riuscito interamente a comprendere, sono ciò che mi ha fatto propendere per il voto nel contest. Riuscire a trasmettere "qualcosa" senza dover per forza spiegare tutto, lasciando elementi di magia e meraviglia, è un dono che pochi hanno, e che tu hai mostrato di possedere per quel che ho potuto leggere qui.
Non è un caso se mi piacciono i film dello Studio Ghibli. Sono sicuro che Miyazaki potrebbe trasformare il tuo racconto in un cortometraggio, perché ci vedo la stessa sensibilità.

Infine, un paio di appunti sull'uso dei puntini di sospensione.
In primo luogo, forse ne fai un uso eccessivo. Alcune frasi non ne hanno bisogno, a mio avviso. Posso capire che diano un tocco ancora più "onirico", ma trovo che siano abusati. Per esempio:
Maxgiglio ha scritto: "Ma i suoi sogni sono troppo potenti...servirebbe a poco"
"Ma i suoi sogni sono troppo potenti, servirebbe a poco": funziona allo stesso modo, ed è più scorrevole da leggere. Ancora:
Maxgiglio ha scritto: "E non restare li, come un fesso in adorazione....cazzo...muoviti"
"E non restare li, come un fesso in adorazione, cazzo. Muoviti". Qui puoi giocare un po' coi punti e con le virgole, a seconda delle pause che vuoi inserire, ma anche in questo caso i puntini di sospensione mi sembrano superflui.

Secondo appunto: occhio a come li usi.
Chi scrive può ovviamente prendersi alcune libertà, quindi non è necessario seguire le regole di punteggiatura pedissequamente. Tuttavia, a meno che non ci siano ragioni espressive per un uso più libero, certe regole dovrebbero essere rispettate. In particolare:
  • i puntini di sospensione dovrebbero essere sempre tre (...). Non di più (vedi esempio precedente), non di meno;
  • dopo i puntini di sospensione è necessaria la maiuscola, come per il punto;
  • i puntini di sospensione vanno attaccati alla parola precedente e vogliono uno spazio prima della parola successiva ("Cazzo... Muoviti"). Questo vale, in generale, per quasi tutti i segni di interpunzione, con poche eccezioni.
Detto questo, sono rimasto particolarmente colpito dal tuo lavoro.
È un'ottima prova, e sono contento di non essere stato il solo ad apprezzarla.

A rileggerti. :)

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