“... in una terra come la nostra, in cui [...] anche i poveracci cercavano di darsi delle arie, il lavoro era malvisto, il commercio non godeva di buona fama, e il sogno dell'ultimo villano era ottenere un titolo da hidalgo, vivere senza pagare le imposte e non lavorare mai; di modo che i giovani preferivano tentare la fortuna nelle Indie o nelle Fiandre piuttosto che languire in campi aridi alla mercé di un clero ozioso, di un'aristocrazia ignorante e degradata, e di funzionari corrotti che gli succhiavano il sangue e la vita: poiché inevitabilmente, quando i vizi diventano costume, non può che derivarne la distruzione della Repubblica, perché si smette di considerare infame il corrotto e ogni bassezza pare naturale.”
– L'oro del re, Arturo Pérez-Reverte
Metà cronaca sociale, metà feuilleton cappa e spada ambientato nei bassifondi di Siviglia. Sempre bello tornare alle avventure del capitano Alatriste.
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- gio lug 06, 2023 5:55 pm
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