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Re: Triplette di aggettivi

dyskolos ha scritto: Solo che poi :yupphi:, bro, interviene l'altra regola editorriana: bisogna risparmiare le parole :-)
Ma allora tu vuoi la botte piena e la moglie ubriaca  :P .

Comunque, nella narrativa immersiva, spesso una frase breve "raccontata" (possibilmente con avverbio) viene "mostrata" grazie all'aggiunta di qualche rigo che metta in risalto i dettagli più importanti. 

Re: Triplette di aggettivi

"Un sostantivo ha bisogno di un solo aggettivo, il più adatto. Solo un genio può permettersi due aggettivi per un sostantivo".
(Isaak Babel)

Io sono dell'idea che si debbano utilizzare soltanto gli aggettivi che permettono di generare immagini vivide.

Esempio:
Rosso (Concreto)
Scemo/Avido (Non concreto) 

Secondo me è meglio scegliere il sostantivo o il verbo migliore, quello più preciso. E non scegliere il parente povero per poi modificarlo con un aggettivo o con un avverbio.

"Quando qualcosa può essere letto senza fatica, grande fatica è stata fatta per scriverlo".
(Enrique Poncela)

I pigri, a mio avviso, utilizzano molti aggettivi, perché è più semplice e sbrigativo. E qui si entra nella regoletta dello Show don't tell
Preferisco scrivere una sola frase in otto ore, coi sostantivi e i verbi più adatti, piuttosto che buttare giù mille milioni di parole a casaccio che poi di sicuro alla fine dovrò correggere, cambiare e ricorreggere mille milioni di volte. 

Per quanto riguarda l'estratto con le triplette, non lo leggerei, mi fa venire la nausea. Nella narrativa per bambini e ragazzi ci stanno qualche spiegazione e qualche aggettivo in più, ma non in quella per adulti. Chi vuole scrivere poesia, scriva poesia, la narrativa è un'altra cosa.

Questa è la mia opinione. Ecco.  :P

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