Ciao @Modea72 Ho letto con interesse il tuo racconto e ho trovato anch'io una bella idea. La improvvisata detective per un attimo mi ha ricordato la serie Morgane, della quale ho visto diversi episodi, in cui una cittadina dotata di un'intelligenza sopra la norma collabora con la polizia per risolvere casi di omicidio.
Sono d'accordo sugli avvenimenti che si susseguono con troppa rapidità, causa i pochi caratteri a disposizione.
Purtroppo non sono mai stato alla centrale montermartini, però trovo un po' strano che non ci siano state telecamere di videosorveglianza sparse dentro e fuori il museo. Ormai viviamo in un'epoca nella quale siamo perennemente controllati. Altro dubbio che percepisco in alcuni passaggi, sempre riferito all'attualità, riguarda la smania da parte dei giornali, soprattutto locali, per le notizie di cronaca nera. Un delitto efferato, tiene l'interesse dell'opinione pubblica per molto tempo, se non si risolve. Forse 28 giorni sono pochi per per far decantare la notizia. Mi immagino che con l'omicidio della Q il collegamento da parte di tutti, soprattutto dei giornali sia immediato, la comunanza del museo, la messinscena, è difficile che sfugga qualcosa all'opinione pubblica. Poi un mese ancora prima ce n'è stato un altro, la S. Sembra strano che non la ricordino. Insomma, il terrore di un serial Killer in giro credo che getti letteralmente nel panico chiunque, soprattutto se ci si sente un potenziale bersaglio. La coppia di detective alla fine non penso che abbia fatto una scoperta così eclatante, in virtù del mondo in cui viviamo. Sono riflessioni che nulla tolgono alla bellezza del tuo racconto. Chissà, magari ambientato in un'altra epoca...
Comunque ho apprezzato la tua capacità di scrittura, sempre fresca e coinvolgente.
A rileggerti