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Re: [H23] L'ultravivente

Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pmHanno dimenticato di infilarmi le calze. Fa male camminare sulle ossa... vorrei lo scoprissero anche loro. Bastardi. Io non ho quasi più pelle ma loro sono senza midollo spinale e senza cervello.
Niente male come incipit @Poeta Zaza
Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pmMaledetto il giorno che ho accettato di fare da cavia all'esperimento di questa avveniristica clinica universitaria: la suprema longevità.
Il narratore sembra fare una riflessione su di sé, non c'è motivo di citare il nome della clinica come se volesse spiegarlo a qualcuno. 
Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pmCombinazione, è successo in coincidenza con il decesso dell'uomo più longevo della terra. Che adesso sono io, coi parametri vitali registrati il giorno dopo il decesso del detentore del primato di ultravivente artificiale.
Dopo combinazione metterei due punti, e dopo terra una virgola invece del punto.
Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pmHo rabbrividito e udito le arcate dei miei denti sbattere l'una contro l'altra.
Non so, forse sarebbe più corretto dire “udito i denti delle mie due arcate sbattere gli uni contro gli altri?
Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pmCome il pensare laterale è un modo di vedere le cose da un punto di vista diverso, più defilato, in cui scopri la vera dimensione dell'essere.
Molto interessante questa frase.
Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pmE capisco adesso quant'è vero che è meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita, come disse un Nobel oltre un secolo fa.
Riflessione da portarsi sempre in tasca.
Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pmLa donna che entra e si accosta  al letto del mio vicino è in lacrime mentre gli accarezza il viso immobile. Poi, alza lo sguardo verso di me, mi si avvicina e urla, facendo un salto, mentre le cade la borsetta e si rovescia sul mio letto. Lei fugge e il mio terzo occhio cade sugli oggetti e i miei neuroni sul binomio borsetta - specchietto.
I neuroni sul binomio borsetta - specchietto è bellissima.  Ho meno compreso il terzo occhio.
Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pmMi urlo dentro dal terrore nello scorgere il mio teschio, ma il grido non trova più né laringe né lingua per uscire né il fiato si articola dai polmoni collassati. I globi oculari sono così infossati nelle orbite che devo piegare innaturalmente il cranio per vedere bene. Bene... un eufemismo che non rende la chiarezza del messaggio che mi arriva, e una doppia consapevole paura.
Bel passaggio, complimenti.
Poeta Zaza ha scritto: mer nov 01, 2023 8:23 pm
Mi hanno spostato dalla corsia all'obitorio. Sono un cadavere ambulante donato alla scienza, da cavia viva e consapevole. Sono condannato a vivere? Sarò il primo cadavere sepolto vivo? 
Il mio corpo non verrà cremato, questa era l'intesa, ma adesso me ne pento. Ho firmato che lasciavo il mio corpo alla scienza ma così chi può impedire loro di seguitare a monitorarmi da cadavere tenuto in vita?
O verrò sepolto vivo? Questo è il nuovo terrore che mi avvinghia...
Dopo essermi visto allo specchio, l'orrore mi ha bloccato tutto. Non posso nemmeno piangere o pisciarmi addosso. Come posso far capire che sono ancora vivo?
Il collaterale dramma di non avere voce si appalesa nel mio strazio muto quando la vedova torna, aggrappata a un infermiere, e mi indica articolando lamentosi mugolii. 
Cerco di tirarmi su, ma sento la schiena collassare tra anello e anello della spina dorsale. Intanto, l'efficacia contro il dolore della narcosi indotta dall'elisir va scemando, e già mi prefiguro uno scenario di cruento dolore senza voce.

Scorgo col terzo occhio un lampo di soddisfazione nello sguardo dell'infermiere.

Il team è convinto: s'è vinta l'impresa. 
La morte sbadiglia: s'allunga l'attesa.
Il finale è un bellissimo crescendo, scritto molto bene. L'unico appunto, esclusivamente di gusto personale, è che il racconto poteva finire benissimo così.

Complimenti, hai costruito un racconto molto efficace, paradossale e inquietante per molti aspetti che lo avvicinano alla realtà. Bella l'idea e come la hai rappresentata. Un messaggio semplice e chiaro che rende bene il perseverare dell'uomo verso la ricerca dell'elisir di lunga vita e della sua paura verso la morte.
Piaciuto

Alla prossima

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