ivalibri ha scritto:
Anch'io sono angosciata. Cerco però di non lasciarmi andare al pessimismo, anche perché i miei figli sentono l'atmosfera pesante che ci circonda ed è giusto dare un messaggio di speranza a chi è più giovane. Spero sempre nei negoziati, qualche spiraglio si sta aprendo. I media stanno cavalcando l'ondata emotiva e secondo me sottolineano il negativo. Facci caso, prima di ogni incontro diplomatico non fanno che ribadire che le speranze di dialogo sono minime. Beh, intanto fateli incontrare e poi si comunica cosa si sono detti, no? Già il fatto che gli incontri ci siano è di per sé positivo.
Inoltre si possono fare delle cose. Con la mia famiglia ospiteremo una donna ucraina con una bambina piccola nella casa dei miei genitori che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Nella mia città c'è una comunità ucraina abbastanza numerosa, il che fa sì che amici e conoscenti che vivono là abbiano bisogno di ospitalità. Oppure si possono mandare viveri o medicinali (io però non manderò aiuti in armi).
Infine possiamo cercare di promuovere una cultura della pace. Essere pacifisti non significa essere idealisti senza i piedi per terra. Anzi, credo che sia un atteggiamento molto più realistico di chi è convinto di fare del bene nel mandare armi vecchie. Armi che invece di fermare il conflitto, lo alimentano.
Grazie
@ivalibri è proprio quello che avrei voluto sentire.
Purtroppo o per fortuna la guerra oggi è correlata da immagini che hanno un enorme impatto emotivo. Pensa a tutte quelle guerre presenti o del passato di cui non sappiamo nulla...
Il paragone non è pertinente però noi abbiamo vissuto recentemente un terribile periodo legato alla strategia della tensione, culminato con la strage di Bologna, (senza tralasciare tutte le altre, comprese quelle di mafia) di cui non riusciamo ancora a darci una spiegazione per tutte quelle vite innocenti perse.
Ebbene, in una guerra quanti attentati vengono fatti? decine, centinaia in pochi giorni. Sono così tanti che ci sfuggono ma la cosa più terribile è che col tempo quasi ci si abitua e non fanno più notizia. E soprattutto che sono autorizzati a farli. Sono un'abitudine, non un evento inaspettato.
I giovani soldati russi di leva mandati al fronte in una guerra che non si sarebbero mai sognati è già un fatto terribile, se poi consideriamo che ricevano ordini di sparare sulla gente è inconcepibile, ma se si rifiutano probabilmente vengono ammazzati.
Io vorrei che ci fosse un'obiezione di coscienza. Magari ne basterebbe solo uno che potesse dare il via. Come un pentito di mafia. (Scusate sono confuso).
Il pilota dell'Enola Gay non sapeva nulla del suo carico. Ha ricevuto un ordine di lanciare una bomba su Hiroshima non specificata. Per non rischiare proprio un rifiuto. Dopo che è scoppiata mentre si stava allontanando si è reso conto dell'apocalisse e credo che abbia detto: "Oddio cosa abbiamo fatto!" Già prendere coscienza di questo atto ogni volta che si lancia una bomba sarebbe già un grande passo.
Non posso che dare a ragione a Battiato nel "Come un cammello in una grondaia" (che non sono riuscito a copiare, magari qualcun altro è più bravo)