Cheguevara ha scritto: @massimopud Mi pare che nessuno abbia affermato, in questa discussione, che l'intero genere umano sia composto da criminali. Però è innegabile che sia capace di crimini orrendi, così come lo è di atti di dedizione e altruismo. Il problema è che la specie umana, nel suo complesso, sta distruggendo l'ambiente, anche perché l'ecosistema non riesce a sopportare otto miliardi e mezzo di individui di una specie che, unica tra tutte, sembra votata a proliferare anche quando le condizioni ambientali sono avverse, anzi, tanto più quando le condizioni ambientali sono avverse. Poi esistono, in nutrito gruppo, i negazionisti, che affermano che i mutamenti climatici non sono dovuti alla mano dell'uomo, e i complottisti, che affermano che tanto la siccità che le bombe d'acqua sono provocate a bella posta dai governi, con lo scopo di renderci schiavi. Purtroppo la madre dei cretini è sempre incinta.
Be', insomma, però ci si va vicini: quando si afferma che la specie umana sta distruggendo il mondo, la chiamata in correità riguarda tutti.
Io non sono né negazionista, né complottista, ma neanche catastrofista apocalittico. I problemi ci sono, gravi ma non irreversibili, ci sono tutte le possibilità di intervenire per rimediare.
Non vedo la fine della nostra civiltà né nel breve, né nel medio termine; nel lungo termine è impossibile fare previsioni che abbiano qualche affidabilità (in definitiva ci potrebbe anche cadere in testa un asteroide e buonanotte).
Come si diceva in un post precedente, molte previsioni catastrofiche del passato sono state sbagliate: proprio pochi giorni fa leggevo un racconto di Asimov scritto negli anni '70, in cui si sosteneva che intorno al 2010 sarebbe finito il petrolio, quindi bisognava sbrigarsi a trovare fonti alternative, altrimenti saremmo rimasti al freddo e al buio; non è andata così.
Se si leggono romanzi e racconti degli anni '50 e '60, si osserva una diffusa convinzione che la guerra atomica tra USA e URSS fosse imminente e inevitabile; non è andata così.
Dopo l'11 settembre 2001, ricordo l'isteria di Fallaci & company che profetizzavano l'islamizzazione dell'Europa; ricordo anche che la frase più pappagallescamente diffusa era: "dopo oggi le nostre vite non saranno mai più come prima"; anche stavolta non è andata così.
Insomma, non ho mai creduto e non credo ai profeti di sventura: gli esseri umani se la sono sempre cavata, sono convinto che lo faranno anche le generazioni future, anzi probabilmente lo faranno anche meglio di noi.
Anzi, già che ci sono, ne dico un'altra su cui so di essere in esigua minoranza (forse il suo posto sarebbe nella rubrica delle unpopular opinions): vedo una generazione di giovani in gamba, più civile, più tollerante, meno violenta di quelle precedenti (so già che qualcuno citerà gli youtuber che hanno provocato un incidente mortale, o qualche altro caso del genere, ma va be', pazienza).