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Re: [Lab7] L'incontro di Manuel

@Alberto Tosciri bellissimo racconto, lascia un senso di leggerezza che permea il cuore, nonostante a un certo punto tu ci faccia preoccupare per il bambino. Ma neppure lì mi ha abbandonato la sensazione "che tutto andrà come deve andare".
Dalle descrizioni traspare l'amore per i luoghi di cui racconti: ancora prima di leggere le tue risposte, ho pensato che non fossero posti inventati, ma a te cari. 
Curiosamente, non ho mai immaginato la morte come una vecchina, ma la figura le calza a pennello. Manuel è fin troppo insistente nel proporle l'acqua, complice la sua età e una certa ingenuità di carattere, ma sarà proprio questa sua insistenza a salvargli la vita. Molto convincente la reazione delle morte, che all'inizio nemmeno risponde (come se, abituata a essere invisibile, sia più una spettatrice che un'attrice e per questo non capisce fino in fondo che è davvero rivolto a lei). Il bambino deve convincerla, lei chiede diverse volte se ne è sicuro, eppure non suona ripetitivo: i tempi si mantengono credibili, naturali.
Alberto Tosciri ha scritto: Passerà molto tempo, Manuel. Molto
Ecco, a questa semplice frase, senza nemmeno sapere fino in fondo il perché, io mi sono commossa.

Il punto più debole della storia credo sia la pistola di Cechov, un po' poco individuabile, in effetti. Almeno a me non era venuto da fare quel collegamento (ho letto la tua spiegazione).
Che poi, pensandoci a posteriori, è un collegamento interessante. Chissà se esiste come tecnica letteraria con un altro nome?

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