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Re: [CDP1] La Stanza

Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmLetto, muro, pavimento. Porta, scrivania, sedia. Comodino, soffitto, finestra. 
I miei due pezzi preferiti del racconto. Lo rendono circolare, gli danno una sorta di armonia, un ritmo. E rendono bene lo stato mentale della ragazza, diventata un riflesso di quello che la circonda: senza stimolazioni, perennemente chiusa, diventa essa stessa un groviglio di mere impressioni, flash ridotti all'osso, senza più la complessità della vita "di fuori".
Viene naturale pensare "come è possibile?", "come possono permetterlo?" eppure queste realtà esistono. Non sempre i genitori sono dei mostri menefreghisti, molto spesso semplicemente si arrendono: perché non sanno come affrontare le cose o non hanno più le forze per farlo. Sono famiglie che hanno bisogno di aiuto. Senza essere giudicate. Molto spesso è proprio il giudizio a rinchiudere questi ragazzi nelle loro gabbie mentali.

Tra l'altro molto bella l'ambivalenza di Adele: vuole uscire, ma evita qualsiasi cosa la possa esporre al mondo, si nasconde quando entrano i genitori, ma ce l'ha anche con loro perché non fanno nulla. E' tutto... vero.
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmCome una fetta di torta mangiata con distrazione, che all’ultimo morso hai già scordato il primo. 
Mi è piaciuta questa espressione, ho pensato "cavolo, ha ragione!"
Neuromante ha scritto: ven apr 14, 2023 7:37 pmAveva deciso che avere un gatto come allucinazione non era niente male. 
Altro momento che ho apprezzato. Le allucinazioni possono far parte di una sindrome depressiva. Un vecchio telefilm che si infiltra nella testa di Adele mescolandosi ai suoi desideri personali (avere un gatto) e prende la forma di Salem, è a suo modo convincente.

Molti ti hanno fatto notare che ci sono alcuni dettagli da rivedere perché, al contrario, poco realistici: come l'amica che dopo tre anni di reclusione le chiede ancora ingenuamente se vuole uscire, quando avrebbe dovuto ormai sviluppare un approccio diverso. A una prima lettura non ci avevo fatto caso, ma pensandoci, credo che abbiamo ragione. In alcuni momenti la sensazione che Adele sia chiusa lì da tempo è bella vivida, in altri sembra che la reclusione sia recente.
Per il resto si tratta di un racconto di indubbia qualità che mi ha colpito molto.

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