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Re: [Lab2] Identità olfattive

"Non è che le pareti televisive di Fahrenheit 451 ci sembrano più naturali solo perché la televisione già ce l'abbiamo? E non ci vuole una grande immaginazione per figurarsele? "
Sì, mi riferivo al lettore odierno. Peraltro Il romanzo è del 1953, in America la televisione risale al '30 ed era abbastanza diffusa;  in Italia fu pubblicato tre anni dopo e i miei comprarono un apparecchio proprio in quel periodo.
Il profumo lo considero più giallo che horror, validissimo. La principale attrattiva  è appunto la capacità di trasferire il lettore in una realtà percepita  (e quindi pensata e agita) nella sua dimensione olfattiva.

Re: [Lab2] Identità olfattive

Tutti abbiamo letto Il profumo: riprendere il tema in chiave fantascientifica è un'idea interessante. Però non siamo "nasi" e credo funzioni fino a un certo punto: si prova una certa difficoltà a immedesimarsi nel salto evolutivo che avrebbe prodotto questa supremazia dell'olfatto sulla vista.   Vengono in mente, cercando di immaginare  le tue avveniristiche  pareti odorose, quelle televisive  di Fahrenheit 451  - in breve così  d'antan- ben più "naturali".
Comunque la storia diverte, condivido la svolta gialla (forse un po' tardiva nella la narrazione) che, malgrado qualche inciampo,  scorre gradevolmente.
Scrittura nel complesso efficace  con alcuni difettucci già rimarcati,  tra cui le eufoniche. Aggiungo beh: vuole l'acca se interiezione, seguita da ? o !, altrove be', troncamento di bene.

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