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Re: [LP25] DUE MARI (fuori concorso)

@Adel J. Pellitteri
Ciao, Adelaide. Trovo la tua poesia molto ben strutturata. Un componimento che non ha bisogno di nulla. Le osservazioni che faccio, quindi, sono unicamente finalizzate a stimolare il confronto e muovono da quelle che sono le mie preferenze stilistiche e le scelte che gli ottimi spunti forniti dai tuoi versi mi hanno fatto immaginare   
Adel J. Pellitteri ha scritto: Quando mi prendesti per mano
non sapevo ancora che la tua
sarebbe servita a risollevarmi da ogni stanchezza

In prima lettura mi sembrava di percepire una dissonanza fra le parole, una forzatura intorno alla congiunzione, ma ora che l'ho letto più di una volta comincia a scivolare via liscio e in effetti adesso credo vada benissimo così com'è, ma in ogni caso espongo l'alternativa che mi era venuta in mente, per ammorbidire quel "che" e accorciare un po' il terzo verso
- Quando mi prendesti la mano
ancora non sapevo come la tua
mi avrebbe risollevata dalla stanchezza -

A quel tempo eri l'amore delle carezze sognate.

Belli questi versi singoli che scandiscono le parti della poesia e le fasi temporali in cui si svolge il contenuto. Sono determinanti per la struttura dello scritto e allo stesso tempo ricercati ed eleganti, e quanto mai azzeccati nella scelta delle parole

Quando mi persi dentro i tuoi occhi
non sapevo ancora che, con quelli,
mi avresti cercata e trovata
dopo ogni mio smarrimento

Anche qui la congiunzione mi ha dato la stessa sensazione di spigolosità e anche "con quelli" non mi faceva impazzire, ed anche qui dopo qualche lettura in più, le parole hanno trovato il loro suono e il loro equilibrio fino ad apparire del tutto naturali. Comunque sia, avevo già elaborato qualche ritocco e tanto vale riportarlo.
- Quando mi persi dentro i tuoi occhi
ancora non sapevo come, poi
mi avrebbero cercata e trovata
in fondo a ogni smarrimento -  
 

A quel tempo eri l'amore dei corpi eccitati

Bello

Quando, poi, ti dissi 
tra i fiori eleganti,
confesso,
mi fece paura l'idea del per sempre

Mi piace il suono del secondo verso, in particolare, ma anche gli altri si esprimono con chiarezza ed eleganza. Giusto qualche osservazione, in alternativa, in particolare per togliere quelle due virgole vicine nel primo verso, ma solo perché, personalmente, in poesia mi pace limitare al massimo l'uso della punteggiatura.

Infine, quando dissi Sì
tra i fiori eleganti
mi fece paura, confesso
l'idea del per sempre


A quel tempo eri l'amore, ma
il futuro con te m’era ignoto

Oggi che l'idea del per sempre
è messa alla gogna dai predicatori di turno,
io grido il mio No, mi oppongo
perché...

In considerazione del fatto che "predicatori di turno" ha un significato spregiativo o quantomeno un po' sfottente e che quelli (i predicatori) del turno prima sul "per sempre" forse hanno calcato un bel po' la mano allo stesso identico modo, cioè idealizzandolo pesantemente e ostracizzando il sesso fine a sé stesso che in fondo era ed è solo un approccio diverso, (se vogliamo edonistico ma certo legittimo) userei qualcosa di un po' più superpartes, e quindi più consono al nobile afflato poetico. Vediamo...
- Oggi, all'idea del per sempre
in tanti non credono più, eppure
io grido il mio No, voglio credere ancora
perché... -


L’ incontro tra due mari è l’amore

Chiusa naturale per questa bella poesia che, ripeto, ha già di suo una struttura ben definita, una linea estetica chiara e semplice e tuttavia elegante e raffinata, e una forte morale di contenuto che richiama una sensazione di vissuto, di reale esperienza. Un ottimo lavoro. Ciao.  :super:

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