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Re: Una luce nel bosco

@queffe Ciao. Mi fa un certo effetto ritrovare qui, in questo racconto, diversi punti sui quali mi sono soffermato anch'io in Lili. La separazione, una condizione di solitudine, l'idea e la determinazione a farla finita. La prima questione che mi sono posto, in seguito ai pensieri formulati dalla voce narrante è se il gesto estremo sia frutto del venir meno di una presenza fisica, cioè della donna con cui ha  presumibilmente  condiviso un considerevole periodo della propria vita, o del consolidato modello di vita che non ha dato le risposte auspicate alle aspettative in esso riposte. Anzi di più, forse a un'acquisita consapevolezza in merito che vanifica qualsiasi prospettiva di speranza futura. Perché a volte è di questo che si vive, forse, della speranza di un'evoluzione esistenziale nella quale a un certo punto si cessa di credere.
D'altra parte, il racconto non esclude, mi pare, la possibilità che il gesto non sia stato intenzionale, anche se i passaggi successivi della fase intermedia e onirica tra la caduta e l'incontro col padre - l'oscurità del bosco, la strana luce che attrae e respinge -, sembrano suggerire che invece sì. 
A me pare che il tema del racconto sia proprio la presa di coscienza di un uomo che scopre, a un certo punto della propria vita e per cause forse nemmeno così essenziali, come non ci sia via d'uscita alla solitudine. Me lo suggerisce tra le altre cose la scarsa empatia con la quale Carlo continua a tormentarlo, ottusamente più concentrato a parlare di sé, della propria esperienza, che non a sollecitare e ad ascoltare quella dell'amico. O  perlomeno a starsene zitto e rispettare il momento di dolore altrui. Oppure l'incontro col padre, il ricordo di quella perdita di contatto che avviene quando un figlio diventa adulto e sviluppa esigenze e necessità proprie che spesso non soddisfano le aspettative dei genitori, ovvero l'incapacità di relazionarsi a qualcuno diverso da sé.
Tante belle tematiche, quindi, in questo bel racconto velato di una stanchezza esistenziale che si muove sullo sfondo di una natura indifferente se non addirittura ostile. La claustrofobica corsa nel bosco mi ha dato questa sensazione. Piaciuto!  :super:  

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