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Re: A filo d'acqua

Zouks ha scritto: Non so, ho pensato che una bambina di 6/7 anni come Alba avrebbe potuto imparare a memoria una cosa del genere, specie quando il Bisso è così tanto presente nell sua vita. 
In realtà nel corso del racconto si dice che Alba ha otto anni. Ricordo, però, di aver studiato alle elementari che i fenici estraevano dalle conchiglie filamenti per i tessuti e la porpora, sono comunque quelle cose che mi sono rimaste impresse. Certo, non sapevo che si chiamasse bisso.
Zouks ha scritto: Alba aveva solo otto anni
Ma questo è l'unico appunto che posso farti, @Zouks, in un racconto introspettivo e più profondo di quanto possa far apparire una prima lettura. Mentre a prima lettura può leggersi una storia madre-figlia da un banale futuro in cui la figlia prenderà il posto della madre, si avverte in modo non banale un sapore di radici, di stessa identità. Ed è così che avvolgi la trama, come se il racconto stesso, in parallelo con il lavoro della madre, vada a formare un tessuto. Davvero, non ho nulla da aggiungere, una lettura poetica e, almeno per il sottoscritto, dal sapore un po' nostalgico: non saprei dirti perché, forse a pelle o forse perché mi ricorda la mia infanzia all'ombra delle vergare (*) intente nelle proprie arti che scompariranno con loro.

Alla prossima lettura. :libro: 

(*) È un termine che non posso non usare o comunque che in italiano non rende. Detto alla buona è la "madre o nonna" in campagna che si occupa delle attività domestiche, agricole, e delle tradizioni intermedie a tutte e due, come ad es., preparare conserve, seguire ricette tradizionali. Una cosa più identitaria che altro. Non saprei se si tratta di un termine usato al di là delle Marche.

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