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Re: La mia esperienza con Albatros

Il mondo dell'editoria sta andando veramente a p... a rotoli. Rotoli di quelli che non finiscono mai, quelli della pubblicità.
La mia non è una critica sterile e senza fondamento, ancora non arrivo al livello dei vecchietti che si lamentano al bar del paese (lo so è una figura mitologica abusata ma rende sempre l'idea). Vengo al punto. Anni fa, appena terminato il mio romanzo, comincio a spammarlo in maniera indiscriminata a tutte le più grandi CE senza avere una benché minima idea di che cosa fosse l'editoria. Una roba proprio assurda, scrissi su Google "grandi case editrici italiane" e vai, impacchetta e spedisci. Inutile dire che in mezzo c'era anche Albatros. E l'unico a rispondermi fu proprio l'albatros esploratore di mondi, che già sapete benissimo come opera. All'epoca fui indignato della cosa. Passò molto tempo in cui mi misi seriamente a studiare il mondo editoriale: cosa vende, cosa non vende, contratti, proposte, agenti e agenzie letterarie, case editrici a pagamento, non a pagamento, a partita doppia, a 4-4-2... Così decisi di provare a cercarmi proprio un agente letterario. Una famosa agenzia voleva farmi un contratto di editing e rappresentanza alla modica cifra di un sacco di soldi. Quanto mi chiesero era poco meno di quanto richiesto da Albatros, solo che il pennuto mi offriva: editing, impaginazione, copertina, promozione, un sacco di copie, clown per i bambini e pizzette. Facendo un rapido paragone, trovo la proposta di Albatros molto, ma molto più allettante (sarà perché io le pizzette le adoro). È solo uno spunto di riflessione, se volete la mia opinione personale, sappiate che io sono ESTREMAMENTE contrario a entrambi.

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