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Re: [MI 184] Come un abete rosso nella taiga

Ciao @@Monica, la tua penna raramente tradisce.
Fatti sistemare la frase d'obbligo, non è ben formattata.

La storia è come sempre immersiva, riesci a mostrare i luoghi, i personaggi, mi fai veramente immergere nella lettura. Brava.

Provo qualche annotazione:
@Monica ha scritto: Come colonnello Petrov sperare nella fortuna vorrebbe dire allargare le braccia e offrire il petto alla morte, ma, come Stanislav, significherebbe avere una possibilità
Non ho capito questa parte. Perché distingui il colonello Petrov dal cognome/uomo Stanislav?
@Monica ha scritto: i tuoi genitori dovrebbero essere almeno un po’ orgogliosi del ruolo che ti hanno assegnato, ma non tua madre.
In precedenza spieghi la diversa considerazione per i suoi figli, ma ora che ricopre un ruolo di rilievo arma, perché la madre ancora non gli mostra né affetto, né orgoglio?
@Monica ha scritto: Solo cinque. Conti mentalmente i danni. La Russia distrutta, e, poco dopo, anche buona parte dell’Asia e dell’Europa
Forse un po' troppi per la credibilità del racconto.
@Monica ha scritto: Tu sei morto comunque. Sei un uomo morto che deve prendere una decisione
@Monica ha scritto: Tu sei già un uomo morto
La ripetizione nelle due frasi continue la trovo appropriata, ribadire per la terza volta è un uomo morto, per me è superfluo.

Sull'aderenza alla traccia, ni, non è in quel momento che cambia il corso della storia, è la parte finale, consolatoria di un percorso faticosissimo.

Il testo mi è piaciuto.
Buon contest.

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