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Re: Seconda guerra mondiale e dintorni

@"Oltre agli scritti ho visto anche diversi film, purtroppo anche qui molti hanno il sapore di propaganda (quelli hollywoodiani in particolare...)"

Hai detto una grande verità. Non c'è film hollywoodiano che non presenti l'eroico soldato americano superiore in tutto e per tutto ai suoi colleghi tedeschi, regolarmente presentati come ottusi e incapaci (e ovviamente crudeli). Quasi sempre, ogni singolo americano riesce ad ammazzare da solo almeno una decina di nemici. Peccato che la realtà fosse diametralmente opposta. L'esercito tedesco fu di gran lunga il più efficiente tra tutti quelli impegnati nelle ostilità, soprattutto grazie all'ottimo addestramento delle truppe e all'innovazione, introdotta già al tempo dell'esercito prussiano, delle tattiche "mission-type", in cui veniva concessa molta libertà agli ufficiali inferiori e ai sottufficiali su come raggiungere gli obiettivi dati dal comando o dall'ufficiale superiore, rispetto alle classiche tattiche "order-type" usate dagli Alleati (e dagli italiani), che prevedevano che ufficiali inferiori e sottufficiali seguissero pedissequamente una serie di direttive per raggiungere l'obiettivo stabilito, anche quando tali direttive si dimostravano palesemente inadeguate alla situazione sul campo. Come conseguenza di questo, non mi risulta che la Wehrmacht abbia perso una sola battaglia su qualsiasi fronte in cui non si trovasse in pesante inferiorità numerica, e questo fino al 1945. L'esempio dell'offensiva delle Ardenne a fine '44 basti per tutti. Forse @Alberto Tosciri potrebbe correggermi su questo, ma non credo.
A mio parere, unicamente il piccolo esercito finlandese ha dato prova di valore e abilità paragonabili, in occasione dell'infame invasione sovietica dell'inverno '39-'40.

"-Il trionfo della volontà, di Leni Riefenstahl: era la regista ufficiale del regime, e ha fatto numerosi film sui raduni nazisti;"

A proposito di film, segnalo una chicca, che c'entra poco con la Seconda guerra mondiale in sé ma c'entra moltissimo con la propaganda. Nel 1943, il Ministero della propaganda nazista commissionò un film sulla tragedia del Titanic (Titanic, regia di Herbert Selpin, reperibile in DVD solo in lingua originale*). L'intento era quello di mostrare l'armatore britannico della nave nella peggior luce possibile, evidenziando la corruzione morale tipica del sistema capitalistico liberale e la vacuità dell'alta società anglo-americana. L'intento propagandistico è sfacciato, tanto da aver inserito un inesistente Primo ufficiale di nazionalità tedesca che, intelligente e prudente, cerca di convincere l'armatore e il capitano, presentati come avidi e stolti, a ridurre la velocità del transatlantico, per scongiurare il pericolo di impatto con gli iceberg.
Aggiungo una nota tecnica: la premessa del film è costituita dalla volontà della società White Star Line, proprietaria del Titanic, di stabilire il nuovo record di velocità per la traversata da Southampton a New York, da cui la tragedia. Si tratta di una balla, parzialmente ripresa anche nella fantasmagorica versione di James Cameron con Leonardo di Caprio e Kate Winslet. La compagnia White Star Line, infatti, era rinomata per la lussuosità e il confort dei suoi transatlantici (come l'Olympic, predecessore del Titanic), non per la loro velocità. La compagnia specializzata nel costruire e operare i transatlantici più veloci era invece la Cunard Line, concorrente diretta della White Star, che deteneva tale record dal 1909 con il Mauretania, e prima con il Lusitania dal 1907.
* Mi correggo: a quanto pare, esiste anche una versione doppiata in italiano.

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