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Re: [MI 173] Il peccato di frate Jordano

Alberto Tosciri ha scritto: Con la scusa della confessione si accerti come sta,
Ciao Alberto, davvero bello il tuo racconto! 
Comincio dal segnalarti le sviste, come quella qui sopra: hai dimenticato un "di". "Sì accerti di come sta"
Alberto Tosciri ha scritto:
Sentì bussare alla porta della sua camera; un tocco leggero, timido, che riconobbe con un tuffo al cuore, misto di ansia e di gioia. Andò ad aprire.
Il convento di santa Jela, un ammasso di mura scalcinate, sorgeva all’estrema periferia della città
Qui c'è un cambio di scena e un salto temporale abbastanza importante. Lo avrei evidenziato di più a livello grafico, mettendo uno spazio o due tra i paragrafi.
Alberto Tosciri ha scritto: Ancora di più peccatore perché una cosa non l’ho mai confessata prima
"È una cosa che non ho mai..."

Però ecco, a parte queste minuzie, devo dire che il tuo racconto è molto ben scritto.
E anche costruito bene, in maniera semplice e diretta.
I personaggi sono molto ben delineati, soprattutto il vescovo, con il suo essere più una specie di "manager" o di "politico' che un uomo di chiesa, e il vecchio frate. 
Ho molto apprezzato come ci hai fatto capire che il protagonista trasgredisce al voto di castità senza dircelo esplicitamente.
L'unica pecca che forse ci vedo è che la storia non è delle più originali, compreso il finale che è ampiamente prevedibile. 
Tanto che a tratti ho avuto come l'impressione di avere a che fare con qualcosa di già letto in precedenza.
Però è davvero molto ben costruita. Bravo!

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