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Re: [Lab 3] Lei

ioly78 ha scritto: Se dovesse morire, stecchito su quel pavimento, senza neppure essere riuscito a farsela tutta, di lui penseranno che è un coglione.
Qui apprezzo come sei riuscita, da subito, a creare un parallelismo tra il desiderio fisico della sostanza e il desiderio sessuale. Molto efficace.
ioly78 ha scritto: Nel raggio di pochi centimetri, riesce a cogliere ogni attimo che gli scorre davanti: la patta semi aperta di Mirco, la disposizione delle carte sul tavolo: le prime sei, coperte, le sue, sparpagliate, le altre… vincenti, pensa subito.
   «Sei contento, mo’ c’hai fatto ‘sta cazzata?» gli chiedono.
Ma lui non risponde, si è accorto dello specchio appeso storto all’ingresso e va per raddrizzarlo.
Visione amplificata dei particolari indotta dalla droga: anche qui sei riuscita a mostrarcelo in 2/3 dettagli, senza dircelo. Complimenti.
ioly78 ha scritto: era poca, ancora troppo poca.
Di nuovo un paragone, altrettanto efficace, tra il bisogno di assumere droghe e il desiderio sessuale. Non è l'unico, hai disseminato un po' tutto il testo di questi riferimenti "sessuali", a partire dal titolo, e direi che hai fatto una scelta vincente.
ioly78 ha scritto: lo spigolo infame di un mobile.
Vabbè qui alzo le mani. Se mai in futuro dovessi provate a descrivere una persona che sbatte contro uno spigolo e di fa male, credo che non potrei mai fare meglio di così. 

Che altro dire? Critiche da farti non ne ho, ti dico solo che secondo me se uno volesse imparare cos'è lo show don't Tell, tu avresti davvero molto da insegnare.

Ora, però vorrei fare una considerazione generale che non è affatto una critica al tuo bel testo.
Quanti di voi leggerebbero un romanzo o un racconto lungo, scritto in questo modo, tutto mostrato? 
Io personalmente no, dopo poco mi annoierebbe. Sento il bisogno di un equilibrio maggiore tra le parti mostrate e quelle raccontate e anzi... A mio parere il raccontato dovrebbe essere usato spesso sì, ma per dare risalto a punti salienti della storia. Non può essere usato sempre sempre, o si rischia davvero di dare la stesso grande importanza a tutto quello che si scrive...e poi più nulla ha importanza.
Detto ciò, a mio parere, qui il problema è che qui la storia è molto debole, di fatto quasi non c'è . Insomma...all'inizio ho pensato: wow! Che brava! C'è uno che si droga e ha la scimmia. E come sa farci percepire bene le sensazioni che prova, davvero brava. 
Poi mi sono detta... Ok ho capito. Il tizio, si droga, ha la scimmia, gli amici giocano a poker.
E poi: Va bene, sì l'ho capito che ha la scimmia e sta male, basta! 😅 Succede qualcosa o no?
Ecco secondo me è proprio questo il problema di questa storia. Quindi alla fine della lettura ero rimasta un po' delusa.
Poi però sai cosa? Mi sono detta che tu...forse sei stata quella che più di tutti ha capito lo spirito del Lab. Infatti ci hai portato un puro esercizio di stile secondo me. Un po' alla Raymond Queneau, dove c'è quel famoso uomo che prende il tram della linea Esse e non succede nient'altro. Ma non è che uno legge gli "Esercizi di Stile" di Queneau per la trama, giusto? 
Ecco il tuo racconto secondo me va interpretato così. 
Complimenti davvero!

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