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Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

Alba359 ha scritto: Partecipare, ricevere pareri degli altri,  ci aiuterà a  essere sempre più bravi!

Hai ragione :) Partecipare è un bel metodo per migliorarsi. Io, tra l'altro, non ho deciso che stile utilizzare. Magari deciderò di scrivere in terza persona al passato, o magari fingerò di leggere un manoscritto trovato per caso in soffitta, così eventuali errori non sono attribuibili a me, ma all'autore del manoscritto nascosto ;) Chissà! :)
Win the best :)


Gualduccig ha scritto: In molti testi letterari l’immersione del POV viene limitata

Pensavo di limitarlo anch'io, ma credo che utilizzerò un altro stile per il contest, con un altro tipo di PoV.

Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

Alba359 ha scritto: Devo essere sincera, per me non è così

Per me invece è così. I nostri cervelli, per fortuna, funzionano diversamente. Nel WD aprii una discussione a proposito. Ne risultò che non sempre il confine tra ciò che è detto e ciò che il personaggio pensa è determinabile. Diciamo che esistono diversi gradi di immersività/introspezione. Scegliere il grado è una questione di stile personale, non di giusto/sbagliato, o almeno credo :)


Alba359 ha scritto: Ma torniamo ai  dialoghi, è la stessa cosa. Faccio anch'io un esempio:
— Entra in casa! grido a mia figlia
— No! voglio restare sotto la pioggia, risponde lei.
Se il punto di vista è la madre che richiama sua figlia, si esce dal PoV, la madre non direbbe mai  mai a se tessa Risponde lei

Perché? Dipende dal contesto, credo.

Grido a mia figlia di entrare in casa. Ma non mi ascolta mai, però questa volta… "No, voglio restare sotto la pioggia", mi risponde lei. Alleluja! Per una volta mio ha ascoltata, incrediiiiibbbbile! [detto come Sasà Salvaggio, ahua :) ]

Il tuo esempio va anche bene: c'è un grado di immersività diverso, un altro stile. In molti romanzi blasonati, il mio metodo è più comune. Comunque è più bella la tua idea. L'ho sempre detto che come scrittore non valgo una cippa-lippa: non lo nascondo, e questo dimostra che è vero. Ho pensato di iscrivermi al contest, ma ora ci sto riflettendo: forse nemmeno ci provo :(

Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

Gualduccig ha scritto: Resta però vero che la prima descrizione, completamente immersa nel qui e ora del parlante, è più coinvolgente.

È vero, il mio era un esempio veloce e improvvisato, ma, come dicevo sopra, credo che alla fine il "problema" sia più legato allo stile personale che a regole fisse. Infatti gli scrittori hanno pareri diversi in proposito :)

Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

Alba359 ha scritto: Mentre cammino, sento che i capelli si bagnano. Odio quando piove e si inzuppano questi quattro peli che mi rimangono sulla testolina, come succede adesso.


Io credo che scritta così faccia uscire il lettore dal punto di vista. Peché senti l'esigenza di spiegare che sta succedendo adesso; se sei dentro la testa del protagonista seve solo quello che avverti, nent'altro.

È giusto non uscire dal punto di vista, ma quel "come succede adesso" fa parte del punto di vista della protagonista. Cioè è sempre il personaggio che pensa quella cosa, e allora compare sul foglio di carta, o almeno credo, però la tua considerazione è notevole :) Questo dubbio l'ho avuto anch'io, però mi ricordo di aver aperto una discussione in proposito sul WD e mi dissero molti che quel "come succede adesso" va bene perché non è possibile sempre determinare con certezza ciò che passa per la testa dei personaggi. Comunque ci rifletterò :-)



Alba359 ha scritto: poggio l'indice sul citofono

Io cerco di evitare di riportare azioni del personaggio, che infatti per lo più pensa, sente, crede, ricorda, ecc… cose che per me non sono azioni fisiche. A volte è necessario aggiungere azioni e allora va bene, ma quando posso evito :) Credo sia più un fatto di stile personale che di giusto/sbagliato.



Alba359 ha scritto: Io sto ancora cercando di capire, non ho nessuna certezza. Ho studiato solo sui manuali di scrittura, senza un confronto con insegnanti o altri studenti.

Anche io studio e non ho certezze :)
Penso che a volte il "problema" sia legato allo stile personale e non a regole libresche o da vocabolario di tipo sì/no.

Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

Alba359 ha scritto: Se scrivo con in prima persona al presente non esitono mentre, poi, quindi ecc.

Sei una specie di hooligan gentile :)
"Mentre" e "quando" per me vanno bene, anche in una scrittura immersiva. Anche "Quindi" ci può stare. Alcune congiunzioni, secondo il mio modestissimo parere, possono andare bene, ma non se ne dovrebbe abusare.

Mentre cammino, sento che i capelli si bagnano. Odio quando piove e si inzuppano questi quattro peli che mi rimangono sulla testolina, come succede adesso. Che iattura! Davanti al portone di casa, il citofono è bagnato. Mannaggia! Giovanni aveva ragione quando mi invitava a prendere l'ombrello, che poi – mi diceva – potrebbe piovere. Ma io a volte sono troppo testarda e ho detto di no! Adesso, con il senno di poi, devo ammettere che aveva ragione! Alla fine, lui è un tipo intelligente, sicuramente più del tizio rincoglionito del bar. Devo ascoltarlo di più, a Giovanni.

Credo che vada bene anche con tutti i "quando", i "mentre" e i "poi" :-)

Re: Labocontest n.1 - Discussione generale - i dialoghi

Bardo96 ha scritto: Altro dubbio che mi viene: come vi rapportate ai dialoghi nello scrivere in prima persona?
Bardo96 ha scritto: “<<Buona giornata>> dissi, uscendo dal bar” lo trovo più “finto” rispetto a “<<Buona giornata>> disse il ragazzo, uscendo dal bar”; è come se, riportando le parole esatte nel narrare in prima mi sembrasse quasi di star creando una storia meno realistica a priori. Magari è solo una mia impressione, per questo chiedo se anche altri hanno la stessa sensazione

Penso che sia una tua impressione. Io sto scrivendo un romanzo in prima persona al presente immersiva. Quel dialogo non lo scriverei così, ma proverei qualcosa come questa: mentre esco dal bar, gli dico un "buon giorno" con tono secco. Oggi mi sento stanco e mi secca fare tutto. E lui risponde con le stesse parole. "Buon giorno" mi dice con la solita faccia da schiaffi. Ah, non lo sopporto quando parla. Lo ucciderei! Che voce gracchiante! Il mio passo si allunga, per poco non inciampo sullo scalino all'uscita. Gli ho detto più volte di toglierlo, ma 'sto scemo non lo fa mai. È proprio un imbecille! Quando sono distante tre metri dal bar, mi giro e lo mando a quel paese con un gesto: neanche una parola merita, da me!
Così forse anche a te apparirebbe meno "falso" :)

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