Alba359 ha scritto: Mentre cammino, sento che i capelli si bagnano. Odio quando piove e si inzuppano questi quattro peli che mi rimangono sulla testolina, come succede adesso.
Io credo che scritta così faccia uscire il lettore dal punto di vista. Peché senti l'esigenza di spiegare che sta succedendo adesso; se sei dentro la testa del protagonista seve solo quello che avverti, nent'altro.
È giusto non uscire dal punto di vista, ma quel "come succede adesso" fa parte del punto di vista della protagonista. Cioè è sempre il personaggio che pensa quella cosa, e allora compare sul foglio di carta, o almeno credo, però la tua considerazione è notevole
Questo dubbio l'ho avuto anch'io, però mi ricordo di aver aperto una discussione in proposito sul WD e mi dissero molti che quel "come succede adesso" va bene perché non è possibile sempre determinare con certezza ciò che passa per la testa dei personaggi. Comunque ci rifletterò
Alba359 ha scritto: poggio l'indice sul citofono
Io cerco di evitare di riportare azioni del personaggio, che infatti per lo più pensa, sente, crede, ricorda, ecc… cose che per me non sono azioni fisiche. A volte è necessario aggiungere azioni e allora va bene, ma quando posso evito
Credo sia più un fatto di stile personale che di giusto/sbagliato.
Alba359 ha scritto: Io sto ancora cercando di capire, non ho nessuna certezza. Ho studiato solo sui manuali di scrittura, senza un confronto con insegnanti o altri studenti.
Anche io studio e non ho certezze
Penso che a volte il "problema" sia legato allo stile personale e non a regole libresche o da vocabolario di tipo sì/no.