Silverwillow ha scritto: Non direi che sentono meno il potere dell'autorità, ma piuttosto che sono più portate a simpatizzare con le sofferenze altrui, quindi qualsiasi ordine che può nuocere a qualcuno viene più facilmente messo in discussione. Questa ovviamente è un'opinione mia, mi piacerebbe avere quella di altre donne, ma siamo in poche qui...
Il punto principale, secondo me, è proprio la scarsità di donne nei posti che contano. Se, per esempio, a capo della Russia ci fosse una donna, cambierebbe qualcosa? Io direi di sì, ma molte donne non sarebbero d'accordo con me, e nemmeno con te, specie nella parte in cui parli di "simpatia" per le sofferenze altrui. È simpatia o empatia? Molte donne, qualunque cosa sia, direbbero che è uno stereotipo negativo che ghettizza le donne. Facendo un passo forse troppo lungo, nella discussione in cui si è parlato del femminile di nomi di carica o professione, io ho detto che userei parole femminili come "infermierA" e "ministrA". Come puoi vedere, molte donne rifiutano queste etichette e userebbero il maschile anche per le donne. In una parola, a volte mi sento più femminista delle donne. Ho l'impressione che molte donne, appena acquistano un pezzettino di potere, si
uomizzino, non so come dire. Cioè, appendono le brutte abitudini degli uomini invece di tendere a differenziarsi.
Ti faccio un esempio. Se un uomo dice parolacce tutto il giorno, la donna gli dice lamentandosi: "Voi uomini dite troppe parolacce! Basta!" Quando poi lei diventa megadirettrice intergalattica (Fantozzi docet
) di qualcosa, invece di mantenere il punto, si mette a dire "Wow! Yuppi, uhu, com'è bello! Finalmente! Non vedevo l'ora! Adesso posso dire parolacce anche io!" È un po' come se il concetto nobile di "pari opportunità" venisse confuso con "Evvai, adesso anche io posso!" E così sorge la vecchia barzelletta che fa: "Io non bevo, non dico parolacce e non fumo… Cazzo! Mi è caduta la sigaretta nel whisky"
È chiaro quando si parla di corruzione. Si dice "Le donne sono meno corruttibili degli uomini". Lo direi anch'io, ma poi leggo le cronache e apprendo che anche le donne sono ugualmente corruttibili, ma sono meno dunque non si vede. Si
uomizzano, appunto.
Per rimanere IT, si potrebbe parlare del
femminile in guerra. Mi pare, infatti, che si sia creata un divisione del lavoro che definirei "classica": gli uomini abili fuori a combattere, le donne dentro ad accudire uomini, bambini e case (quello che resta di esse, con la possibilità di scappare).
Cheguevara ha scritto: Invito tutti quelli che hanno voglia e tempo da perdere a visionare sul web l'intervista senza contraddittorio rilasciata ieri dall'esimio prof. Alessandro Orsini a Massimo Giletti su "Non è l'arena". Ventidue minuti di campagna complottista contro il governo Draghi
Grazie,
@Che!
Adesso sono curioso