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Re: Triplette di aggettivi

Ngannafoddi ha scritto: Ma allora tu vuoi la botte piena e la moglie ubriaca  :P .
Sempre :P

Ngannafoddi ha scritto:
Comunque, nella narrativa immersiva, spesso una frase breve "raccontata" (possibilmente con avverbio) viene "mostrata" grazie all'aggiunta di qualche rigo che metta in risalto i dettagli più importanti. 

A me piace la narrativa immersiva, tanto che uso scrivere in prima persona al presente con il punto di vista multiplo. Ci vogliono più parole, hai ragione, bro, infatti non sono molto d'accordo con gli editor che dicono che "bisogna ridurre la parole" per forza. Nel video, la editor dice addirittura che bisogna cercare di non usare mai avverbi. Mai?! Ma per favore :-)

Re: Triplette di aggettivi


Ammiro questa editor :-)
Ma — aggiungo — "camminare velocemente" e "correre" sono due azioni diverse. Se devo scrivere che "Antonella cammina più velocemente di Giulia", come faccio a sostituire l'avverbio? Devo scrivere Antonella cammina più…ehm… quella cosa lì… di Giulia? Potrebbe essere, per esempio, la chiave di un giallo dove l'investigatore dice: "Non potevano trovarsi entrambe alla stazione nello stesso momento" "E perché, commissario bello?" "Perché Antonella… ci avete fatto caso che Anto cammina più velocemente di Giuli?"

Re: Triplette di aggettivi

Marcello ha scritto: concordo: è una frase che si usa spesso nei romanzi.

«Ciao Luca, come va?»
«Eh, non tanto bene: soffro di una malattia neurodegenerativa, cronica e debilitante, che colpisce il sistema nervoso centrale autonomico e quello periferico.»
«Oh, mi spiace. Curati.»
:sorrisoidiota:

Ahahah :D :D Le tue risposte mi fanno sbellicare dalle risate :lol: :lol:

Non ti faccio esempi (questa volta evito ;) ), ma tu sai meglio di me che quella frase può benissimo comparire in un romanzo :)
In ogni caso, può essere necessario associare più di un aggettivo a un singolo sostantivo. E allora uno che fa?
Ma poi, è più pesante una malattia "neurodegenerativa, cronica e debilitante" (e ci metto pure "rara" :) ) o leggere tre o quattro aggettivi di fila?
Poi in "sistema nervoso" c'è già un aggettivo (nervoso), allora se in un romanzo uno vuole caratterizzarlo, deve mettere in conto almeno due aggettivi, o no? Che fai in questo caso? "Nervoso" non lo puoi togliere, sennò legittimamente uno potrebbe pensare — che ne so? — al sistema endocrino, che — porello! — non c'entra niente. :)

Re: Triplette di aggettivi

Mafra ha scritto: Mi piacerebbe conoscere il vostro parere

Io non abuserei delle triplette, però a volte è necessario associare a un sostantivo più aggettivi. Quando è necessario, va benissimo, anche più di tre. Molti editor non sono d'accordo, lo so, ma se è necessario, uno che fa? Se li tiene?

Esempio: questa è una malattia neurodegenerativa, cronica e debilitante, che colpisce il sistema nervoso centrale autonomico e quello periferico.

Se togli un aggettivo, si perde il senso della frase, a meno che uno non si voglia avventurare in barocche circonlocuzioni. Uhmm… no, meglio gli aggettivi. E se sono tre o più, pazienza! ;)

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