Mia Harper ha scritto: A voi capita?
Di sentirmi solo nella scrittura? No… Sì… Nì… So… Forse sì, forse no… Più no che sì… Più sì che no… Dipende da che cosa intendi. Quando decido di scrivere, dico a mio fratello Geolier (nome inventato) "Non ti azzardare a scocciarmi mentre scrivo! Non entrare nella mia stanza! Capito, bro?" Diciamo che non voglio scocciatori o scocciatrici (care femministe, va bene così?
) in mezzo ai piedi mentre scrivo: mi metto nella mia stanza davanti al PC, scrivo quattro cretinate sul foglio bianco e non deve entrare nessuno che non sia esplicitamente autorizzato da me
È una "solitudine" ricercata e per me va benissimo. Cioè, alla fine della fiera, non so nemmeno se si possa definire "solitudine". Mi viene in mente la pubblicità di Ambrogio: "La mia non è proprio fame, ma…"
Mia Harper ha scritto: come combattete la solitudine e la malinconia che ne deriva?
Domanda posta male perché implichi che lo stare soli mentre si scrive causi malinconia. Ma per me non è così. Riprendendo l'esempio di sopra di mio fratello Geolier, se entra a rompermi i
cabbasisi, la prima reazione che ho è mandarlo a quel paese, altro che malinconia! Gli direi con la faccia truce "Why don't you go to that country, ah?" (scusa la lingua angloamericana, ma pare essere una delle pochissime [assieme allo spagnolo, all'italiano e al sardo] a essere gradita qui). Diciamo che ho una reazione di
sfan… Non lo scrivo, mi autocensuro
Tu provi malinconia per la mancanza di qualcosa?