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Re: [Lab3] Transizione

Ciao @ivalibri,
il tuo racconto mi è piaciuto molto, in particolare l'idea di base. L'angelo che vuole diventare umano per poter provare sentimenti ed emozioni, l'idea discendenza dagli uccelli, l'utilizzo della chirurgia che crea un elemento realistico che si fonde con il fantastico.
Sei senz'altro tra quelli che hanno centrato meglio il tema mutamenti (devo ammettere che in diversi racconti che partecipano a questo contest non ho colto questa tematica) e abbastanza lo show don't tell, che nessuno di noi è riuscito a centrare al 100%, ma penso sia una sfida abbastanza impossibile.
ivalibri
Detestava le urla concitate, i pianti dei parenti, lo strazio in generale. L'operazione non aveva scalfito la corazza di indifferenza che lo ricopriva, né c'erano cure ormonali in grado di farlo. L'impassibilità lo avvolgeva come quelll'aura di luce abbagliante che incantava i morti. Aveva letto di trattamenti miracolosi a base di melatonina in grado di scurire il suo contorno luminescente, ma sapeva che erano palliativi, trucchi capaci di mascherare la sua natura per poche ore. E poi non gli importava, non era l'aura di noncuranza ciò che odiava della sua specie, ma la carnalità sbagliata: il candore del piumaggio, la pelle diafana priva di peluria, le ossa cave e, soprattutto, la mancanza dei genitali esterni. Invidiava quegli esseri fragili che accompagnava nel trapasso, ai quali un urto a velocità elevata era fatale, ma dotati di passione.
Qui ad esempio racconti il senso e la ragione del suo mutamento, spieghi il perché e il per come. Arrivati verso il finale abbandoni del tutto lo show don't tell per passare ad una spiegazione già preconfezionata, fornita nero su bianco. Secondo me avresti potuto creare una scena (volendo un flashback se funziona meglio con il layout del racconto) in cui far capire che ciò che lui di noi vuole, e ci invidia, è la capacitò di emozionarci, di appassionarci, di sentire. Al di là del tema della sfida, arricchirebbe il racconto dando emozioni e creando un senso di rivelazione a cui tu, in questo modo, un po' rinunci.

Uscendo dal tema del contest, Io credo che questo racconto abbia molte potenzialità, che potrebbero essere sfruttate appieno se lo revisionassi in modo da sfruttare al meglio l'idea che hai avuto e rendere più lineare sia la trama, sia il messaggio.
ivalibri ha scritto:  I corpi traslucidi dei morti del maxi tamponamento erano venuti a cercarlo. Non lo guardavano estasiati, ma furiosi, pronti a dilaniarlo. Doveva fuggire. Fuggire e lottare. Aveva un destino anche lui, finalmente. Il prezzo da pagare perché la transizione fosse completa.
Ti parlavo di potenzialità. Sul finale tu dai 2 rivelazioni in due righe, entrambe interessanti, entrambe non sfruttate appieno.
Una è relativa al fatto che i morti ora non lo rispettino più, perché non è più un angelo. Ma se così è, perché lo vedono ancora?
L'altra è l'idea di destino collegata alla mortalità, che io trovo BELLISSIMA, ma che butti lì senza darle il giusto peso.
Come direbbe un mio collega, se insegui due lepri non ne prendi nessuna. 
Secondo me dovresti scegliere l'idea con cui chiudere il racconto, e sacrificare l'altra oppure spostare altrove l'altra.
Personalmente sceglierei il destino e toglierei l'altra (magari inserendo solo qualche accenno, in scene precedenti, al fatto che da quando non è più angelo del tutto le anime lo guardano storto e in modo sinistro), anche sulla base del fatto che è l'elemento che anche altri hanno citato come meno convincente.

Ciao Iva e grazie ancora per il racconto!

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