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Re: [Lab3] Signorina

@ScimmiaRossa 
Non l'avevo capito quando ho letto il racconto, ma l'ho intuito quando hai scritto che avresti risposto ai commenti dopo le votazioni :)
Continuo a trovare assurdo che un un medico non si informi un minimo sull'anamnesi del suo paziente (come dici tu esiste una cartella clinica) ma in effetti non mi stupisce nemmeno… la realtà supera sempre la fantasia!
Bellissimo racconto comunque, infatti l'ho votato ;)
Spero di leggerti ancora

Re: [Lab3] Signorina

Ciao @ScimmiaRossa!
Trovo assolutamente commovente la storia che racconti, il momento topico della liberazione dal busto di una ragazzina che ha dovuto conviverci praticamente per tutta la vita.
Hai caratterizzato benissimo i personaggi e il rapporto padre-figlia, stretto ma anche un po' pesante come spesso è quello tra i genitori e i figli disabili. Hai reso bene la sensazione di insofferenza verso l'ennesima visita medica, verso la sindrome che ha condizionato tutta la sua vita.
E' scritto molto bene, scorrevole e privo di inciampi, rispetta assolutamente la consegna, impresa già di per sé non facile.
Ho solo un elemento che non mi torna e una proposta di modifica.
ScimmaRossa ha scritto:«No, ho capito. Vuole sapere quando ho avuto il menarca. Glie l'ho detto: pochi mesi fa. Saranno tipo due mesi. Cioè, quasi tre. Dovrei avere il terzo ciclo tra qualche giorno».
Mi scappa ancora quasi da ridere. Questo qui, se usasse i termini adatti, eviterebbe di fare ste figure di merda.
«Com'è possibile?»
Ciò che non mi torna è che sembra che il dottore non si accorga affatto che la ragazza soffre di una sindrome, mentre a quanto leggo (non conoscevo la sindrome, ma dopo aver letto il racconto ho fatto una ricerca), dovrebbero esserci tratti distintivi tali da fargli capire che la ragazza ha qualche problema legato alla crescita. Mi aspetterei quindi che il medico approcciasse la questione in modo diverso, chiedendole ad esempio se soffra di qualche patologia.
ScimmiaRossa ha scritto:«Ohi, tra dieci giorni è Natale. A proposito, hai deciso che regalo vorresti quest'anno?»
«Una sega circolare, di quelle che tagliano anche le sbarre di acciaio».
«Ma va là! Cosa ci dovresti fare scusa?»
«Devo tagliare a pezzi il busto. Tanto l'ortopedico ha detto che non lo devo più portare, adesso che sono diventata signorina».
La modifica che ti suggerirei è di togliere il riferimento alla sega circolare. In realtà il dialogo che hai scritto sarebbe assolutamente realistico, ma in un racconto, non so... a me stona, non saprei spiegartelo meglio di così. Se invece lei chiedesse ad esempio un vestito carino o di poter praticare un'attività che il busto le inibiva, a quel punto suo padre tirerebbe per forza fuori la questione del busto, e così ti trovi praticamente servita la frase "non lo devo più portare, ora che sono diventata signorina!" (io ci infilerei anche un sorriso malizioso)

Davvero il tuo racconto mi è piaciuto molto, ed è perfetto per il tema del Labocontest  (y)

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