La ricerca ha trovato 10 risultati

Torna a “[1]Campagna - Il mistero di La Fontaine”

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver

Mentre noto le mutevoli fiamme del cammino colorarsi tutti i colori percepibili dall'occhio umano, la segretaria ha un mancamento. La afferro per le spalle in men che non si dica e con calma la sistemo a terra. Infine prendo un cuscinetto da una sedia della stanza e glielo poso sotto la nuca.
<Ehi la fuori, serve aiuto! La segretaria ha avuto un... un malore!> "Certo. Un malore. Ma chi prendo in giro? Malore?" <Uno svenimento post paresi-vegetale fotosensibile al fuoco.> 
<Credo di averlo sentito una volta su X-Files.> Dico a Mattia.
Mi piego sulle ginocchia e provo a risvegliare la segretaria con dei piccoli buffi sulle guancia. L'occhio corre di nuovo fugace al camino: una strana polverina bianca è posata sul fondo. "Cos'è cenere?".
Impaziente per l'arrivo dei "soccorsi" mi sposto verso il lato più vicino al camino, sempre tenendo d'occhio lo stato della miss. Cerco di osservare più a fondo la polverina bianca.

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver

Entro nella stanza del signor Gabriel, e non posso non notare l'immagine raccapricciante che mi ritrovo davanti.
"Direi che se non è una conferma questa ci manca poco: questo luogo nasconde qualcosa. Qualcosa di neanche poco familiare. Che sia?-".
Qualcuno è entrato. Mentre vago per la stanza vedo entrare Tobia. O Mattia.
In ogni caso al suo seguito vi è la segretaria, la quale con fare quasi incosciente si attacca di nuovo al camino per osservare le fiamme. 
"C'è decisamente qualcosa che non va in quella donna. Prima era terrorizzata all'idea di entrare qui e ora entra?"
Mi avvicino di nuovo a lei facendo attenzione a non scombinare la scena del crimine. Mi accosto appena dietro le sue spalle, con una vista parziale del camino; le fiamme hanno un colore insolito (di che colore sono?).
<Ehm, Miss. Mi perdoni se la disturbo ancora ma qui fra poco sarà solo d'intralcio. Servirà discrezione e concentrazione per discutere del caso. Non è costretta a rivivere certe scene.> Faccio una lunga pausa. <Miss, si sente bene? Vuole che chiami la domestica?>
"Prima di passare all'indagine vera e propria devo scoprire che diavolo sta succedendo alle persone di questo posto. Prima quell'uomo fuori, ora la segretaria."

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver Wolf
<Cazzo!> Assieme alla mia un turbinio di voci anima il perimetro della dimora di La Fontaine.
Un paio di schegge di vetro mi arrivano dritte sull'avambraccio, ma vengono attutite dal cappotto. Per fortuna solo una è riuscita a penetrare i tessuti abbastanza da farmi sanguinare. 
<Viscida d'una scheggia.> Bofonchio, mentre estraggo il corpicino di vetro e tampono lo squarcio. Sento indistinte grida provenire dall'entrata della casa e varie imprecazioni accanto a me. Attorno vedo gente che si rialza da terra. L'umore, e la faccia, uguali alle mie: Uno schifo. 
"Finalmente hanno spostato quel dannato ramo."
<Lei sta bene?> Chiedo al tipo più vicino, abbastanza in là con l'età (Amilcare). <Vedo che l'hanno presa sulla parola questa volta.> Gli dico indicandogli col capo la strada spianata.
Una voce femminile chiama dalla casa. <Sarà meglio andare.>
Con aria infastidita e molto più cupa del solito mi addentro verso l'entrata della casa, la mano sinistra che preme la ferita. Arrivato sull'uscio, la giornalista e la domestica fanno strada. Una volta entrato vedo due uomini litigare mentre una donna più in fondo fissa il camino con sguardo atono.
"La domestica sta cercando di fargli ragionare...Non posso perdere tempo in questa faccenda."
Senza dare nell'occhio, faccio finta di apprezzare l'arredamento ed eventuali opere, mentre mi avvicino alla donna (segretaria); nel mentre accendo anche una sigaretta. Infine, una volta arrivato abbastanza vicino al camino, inizio a fissarlo anch'io. Uno sbuffo, poi mi rivolgo direttamente a lei: <Un consiglio. Non fissi troppo qualcosa, finisce per diventare lei l'oggetto da scrutare. Lei fuma?...> 

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver
Spoiler: Tiro su combattere (Prova Schivare) - 69 

Dopo aver cercato di avvisare gli altri della situazione, vedo una ragazza richiamare la domestica per poi cercare di spostare il ramo. 
Senza neanche pensarci mi avvicino al ramo, quando a un tratto sento un rumore forte dietro di me, neanche troppo vicino. "Dio, che diavolo c'è adesso?" 
Stringo le mani mi volto e...
Una scarica di vetri mi arriva addosso, di riflesso provo a coprirmi con le braccia per parare il volto. 

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver Wolf

Dopo essermi destato da quell'infernale immagine, riprendo il passo verso il secondo ingresso della casa. Avanzo con più tensione di prima.
"Questo caso ha potenziale, devo mantenere i nervi saldi e concentrarmi sulle dinamiche sospette. E' lì la chiave."
Vedo la domestica entrare nella casa; all'improvviso un fulmine si scaraventa sulla zona immediatamente vicina. L'altra ragazza, la più giovane del gruppo, rimane dietro il grosso ramo. Mi guardo dietro e vedo il resto del gruppo intento ad aiutare il giardiniere. "Incredibile. Al di fuori delle motivazioni, nessuno di loro, io compreso, ha ancora potuto fare una minima congettura su questo caso. Non abbiamo ancora visto il corpo e siamo già divisi; siamo già tagliati fuori."
<No, così non va bene.> Dico a bassa voce.
<Ehi! Ragazza! Tu e la domestica avete intenzione di continuare senza gli invitati qui dietro? Inoltre c'è bisogno di cure per quell'uomo a terra.> Mi rivolgo alla ragazza e alla domestica (Eleanor e a Lula).

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver

Stanno seguendo tutti la domestica. Nel frattempo mi sono allontanato dalla macchina.
Mentre cammino a passo lento, scruto a fondo la casa. "Fino ad ora mi è sembrato tutto sotto controllo, è un classico enigma della camera chiusa: abbiamo un genio della scienza isolato dal mondo, coinquilini rattristati e dagli strani comport-." 
Urla e parole deliranti squarciano il mio pensiero. L'occhio cade sul giardiniere. E' stato colpito da qualcosa. Per un attimo il freddo sembra paralizzarmi, poi scatto verso l'uomo, ma un'ennesima visione mi paralizza. Dietro di lui due occhi gialli mi fissano. 
Per qualche secondo non riesco a formulare pensieri e frasi; sono travolto da una forte terrore. Poi ripenso a tutto ciò che avevo studiato, letto e in qualche caso perfino visto negli anni precedenti. Con una voce impostata, filtrata dalle emozioni, dico ad alta voce:
<L'avete visto vero? Lì, sulla finestra della cucina! I-I due occhi.>

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver Wolf

Cammino verso l'auto con le mani al caldo dentro le maniche del cappotto. "Vediamo cosa c'è qui..."
Poi l'uomo nell'ombra parla e si presenta. E' il giardiniere di La Fontaine: o perlomeno un tempo lo era. Ora è solo il giardiniere di una grigia casupola di periferia. 
Dopo aver finito mi si avvicina con fare nevrotico e inquieto spintonandomi via dalla macchina, facendosi poi largo tra me e il tipo dietro. Una scintilla di fastidio e orgoglio (verso cosa poi non so') mi monta dentro. Poi un battito di ciglia: "Calmo. Inspira. 1. 2. Espira." 
Scocciato dalla situazione giro i tacchi dirigendomi sul retro. 
"Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle Sur l’esprit gémissant en proie aux longs ennuis..." recito a mente come fosse una preghiera. 
Nel mentre seguo le spigolose linee che definiscono la villa. Sullo sfondo l'intrico nuvoloso del mattino non perde l'occasione di trasformare la fresca atmosfera campagnola in un luogo tetro e silenzioso, interdetto solo dalle scaramucce di un manipolo visitatori. Man mano mi avvicino al retro. E, nonostante gli occhi piegati dal freddo a malapena coperti dagli occhiali, cerco di notare qualcosa fuori posto, qualche segno particolare della facciata principale. 
Infine, ripenso alle parole e al bizzarro comportamento del giardiniere di poco prima: "Qualsiasi cosa di strano notiate fuggite."

"Mah. Parole dure, di un uomo davvero strano. Eppure mi è sembrato sincero, nella sua stranezza. C'è qualcosa dietro."

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver Wolf

Man mano che passano i minuti vedo sempre più gente arrivare dalla stradina da cui sono giunto anch'io. "Non mi aspettavo tutta questa eccitazione, e diamine se non sopporto il trambusto di prima mattina."
Perso nel cercare di capire come entrare, sento una voce. Un certo Mattia Bailardo. Mi volto e incrocio il volto dell'estraneo:

<<Se c'è qualcuno penso lo scopriremo tra poco.>>
Ironia della sorte, poco dopo un misterioso uomo incappucciato sbuca nei pressi dell'ingresso, vicino la cancellata. Infastidito dall'afflusso di persone getto a terra la sigaretta ancora per metà accesa. Un rumore di natura indefinita in lontananza, però, attira la mia attenzione. "E' un gemito? No, è uno starnuto. O un colpo di tosse? forse è un colpo di tosse... In ogni caso sarà meglio controllare".
Cercando di ignorare il frastuono causato dai dobermann, mi dirigo verso la Jeep da dove credo sia partito quel suono. Mentre mi avvicino, il trambusto dietro di me cresce. Giro un attimo la testa e vedo uno dei dobermann, indemoniato, che cerca di forzare la catena della cancellata.
"Splendido Inizio."

Re: [1]Campagna - Il mistero di La Fontaine

Oliver ha un volto squadrato, mascella pronunciata. Occhi neri. Porta un taglio di capelli "a paggetto", un po' sfilacciati sulle punte, di colore biondo spento. Porta Occhiali Teashades neri e una collana del "Sole Nero" in similoro. Veste una camicia color viola scuro sotto un gilet nero, il tutto coperto da un lungo trench nero in pelle; Jeans neri e derby nere.
Fa freddo, ma continuo la camminata a un ritmo sostenuto. Il pietrisco cosparso sul sentiero ha dato filo da torcere alle derby e ai piedi per tutto il tragitto. Il crepitio di pelle e gomma delle scarpe inizia a innervosirmi. Rallento il passo; estraggo una sigaretta da un cofanetto in metallo; l'accendo con uno Zippo e rimetto tutto in tasca, iniziando a fumare.
"EccoIo, il taxi e la mia passeggiatina cocciuta. Splendido inizio."
Dopo un paio di metri intravedo una costruzione che sembra essere la Villa di La Fontaine. Rallento. Non vedo nessuno attorno a me, tranne un branco di dobermann seccanti. Osservo nuovamente l'area circostante ma è il silenzio a farla da padrone, nonostante gli incostanti abbaìi dei cani. Dopo un lungo sbuffo di fumo scorgo una jeep arrugginita parcheggiata alla fine del vialetto. Mi avvicino e la osservo mentre continuo a fumare. "Non doveva essere un tipo molto socievole La Fontaine."

Torna a “[1]Campagna - Il mistero di La Fontaine”