Costruttori di Mondi

Ciao, da appassionato di fantascienza ho apprezzato il tuo racconto. 
Uno stile pulito e lineare che fila senza incespicare in troppe spiegazioni tecniche, ma attento alle emozioni dei personaggi.
Hai rovesciato il "paradosso" dei gemelli inserendo un percorso in una regione dello spazio non governata dalle nostre leggi fisiche, e dopotutto - per quanto non conforme - ci può stare. 
Sulla trama in sé poco da dire perché non hai inserito svolte o colpi di scena. I due protagonisti sono estremamente schietti nell'esposizione dei loro sentimenti e quindi rapidi nel trarre le conseguenze. Il dialogo ha uno svolgimento molto disinvolto.
Unico appunto: "Max si iniziò a scocciare" la girerei in iniziò a scocciarsi.
La soluzione finale per quanto drastica, non la leggo molto drammatica. Stupisce più che altro che un simile caso anomalo non abbia attirato altre attenzioni e studi. Forse vuoi suggerire che il suo è stato un banale incidente di percorso, la disgrazia di una pedina sacrificabile che si estingue nell'indifferenza, non solo cosmica ma anche delle persone per le quali si è speso. Forse qualche nota sull'indifferenza globale la inserirei, anche perché sarebbe un buon contrasto con la fredda premura delle macchine che hanno accompagnato il viaggiatore fino alla meta.