Quindi secondo me non è per l'immedesimazione che deve cadere la scelta sul POV in prima persona.
Secondo me per la scelta del pov bisognerebbe domandarsi: per chi è importante raccontare quella data storia? È importante per il protagonista che sta vivendo/ha vissuto quei fatti, oppure è più importante per un terzo che sta guardando e gli preme raccontare quei fatti?
Per esempio, se è una storia riprovevole è più difficile che la racconti il protagonista, a meno che non si voglia giustificare, almeno che non sia un masochista, a meno che ai suoi occhi non ci sia nulla di riprovevole, a meno che non la stia scrivendo sul suo diario segreto, o la stia raccontando al suo psicanalista ecc.
Come ha detto bene Silver Willow, per la prima persona il rischio dietro l'angolo è quello che il narratore alla fine parli di se stesso.
Silverwillow ha scritto: Altro rischio, più emotivo ma non per questo meno presente, è di farsi coinvolgere dall'io narrante al punto da dargli involontariamente caratteristiche nostre. Serve una costante e lucida presa di distanza per capire se davvero è il personaggio a parlare e non l'autore.