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Re: [CC24] Sei mesi, massimo sette

@aladicorvo 
Il tuo racconto è di una mirabolante crudeltà, proprio come piace a me.
Iniziamo da Tobia, personaggio esecrabile, ma divertente.  Il "piscio a rimbalzo" mi ha fatto morire dal ridere. 
Come tutti alla pessima notizia mostra incredulità, preoccupazione, paura e tornando a casa deve fare i conti con i supposti primi sintomi della fine prossima.
Il disorientamento indotto dagli amici e dalla moglie complice lo mettono direttamente nelle mani del suo carnefice.
Fino a qui ero convinta fosse uno scherzo anche se qualche dubbio, grazie al cambio di serratura mi era venuto.
All'arrivo alla villa con omicidio del committente, per un momento mi sono sentita proiettata su un palco dove tutti i partecipanti recitavano una commedia grottesca. Ma l'afflizione degli amici, il fatto che anche il morto sembrava fosse ammalato di cancro, il modo consolatorio della moglie mi hanno in qualche modo convinto che fosse proprio così: un uomo incapace di uccidersi commissiona il proprio omicidio.
Ed ecco il plot twist per una misera debolezza di vescica, per la buona educazione di un uomo che non poteva accontentarsi di un cespuglio.
È tutto uno scherzo davvero e scatta la follia più pura, la totale perdita di controllo, il superamento di ogni tabù e ha inizio una consapevole carneficina.
Accompagni il lettore per mano attraverso questo labirinto emotivo, in maniera elegante, con immagini evocative e Tobia lo capiamo tutti.
Capiamo la disperazione della malattia, la rassegnazione dell'omicida e l'ira funesta di un uomo che era stato portato oltre ogni limite, forse anche a causa di qualche bicchierino di troppo bevuto al bar. Un uomo spinto ad autodistruggersi nel momento in cui capisce che nulla è perso: una vera sanguinosa beffa.
Ho letto questo racconto con il fiato sospeso, divertendomi e non potendomi mai accomodare in alcuna certezza, con un finale che farebbe sbiadire qualsiasi fuoco d'artificio: sangue e orrore puro, con la grazia di pochi dettagli. Ma ti garantisco che ho visto gli schizzi su tutte le pareti, la fuga inutile della moglie e la casa straziata da questo tornado di rabbia compressa.
È proprio un doppio "chi la fa, l'aspetti".
Credo che sia quasi superfluo aggiungere che lo stile frizzante e la scrittura fluida hanno reso questo racconto ancora più bello.
Forse mi sono dimenticata di dire che mi è piaciuto moltissimo.
Grazie di questa gradevole e sorprendente lettura!

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