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Re: [Lab2] A. Heimer

Mi ha colpito molto questo racconto che parte come l'avventura di un cecchino forse, a cui hanno cancellato la memoria, tenuto prigioniero da una bella ragazza.
La virata verso "qualcosa" di peggio come essere ospite del corpo di un vecchio ti é riuscita benissimo.
Come, purtroppo, ti é risucita altrettanto bene l'atteraggio nella demenza senile.
Il titolo non mi ha insospettito: A. Heimer non mi ha detto nulla.
Fino a quando il vecchio non ha avuto il suo momento di disperata luciditá.
Per esperienza personale, ti posso confermare che funziona esattamente come da te descritto.
C'è una fase della malattia in cui si alternano momenti di disorientamento completo a momenti di luciditá. L'aspetto peggiore é che non ci si dimentica di quello che si fa in preda alla follia, nemmeno ci si chiede il perché. Si é talmente umiliati dalla situazione, che non si é nemmeno piú in grado di akzare gli occhi. Col tempo le parentesi di luciditá divenato sempre piú brevi e dolorose fino a quando ognuno scompare nel proprio irreversibile delirio prigioniero di se stesso.
Quindi il tuo é un racconto riuscitissimo. Per quel che ci é dato sapere chi soffre di Alzheimer si sente proprio cosí.
Molto bello!

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