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Re: Labocontest n.13 - Discussione generale - Fantastico

Silverwillow ha scritto: Io del video non ho capito granché (non mi piace Forte, non so perché) ma credo che non parlasse tanto di eliminare il narratore esterno, quanto di far immergere il più possibile il lettore nella storia, facendocela vedere, e sentire, attraverso gli occhi del protagonista e non in modo generico, che può anche creare confusione.
Mi ero dimenticato di rispondere. Il discorso che fa è che se si vuole arrivare a commercializzare e quindi rendere vendibile il proprio prodotto, bisogna realizzarlo in un certo modo, in questo caso usando la prima persona come punto di vista. Perché la prima persona? Perché diversi romanzi di genere fantastico che vendono bene utilizzano questo modo. Il ragionamento non si limita a questo: il fantastico viene letto in prevalenza da giovani lettori e l'usare la prima persona li fa più immedesimare nella lettura.
Ragionamento simile mi venne fatto anni fa da un addetto di una ce: per scrivere fantasy occorre che i personaggi siano adolescenti, visto che i lettori di questo genere sono di tale età e così possono immedesimarsi meglio e di più nella storia. "Per parlare a un adolescente ci vuole un personaggio adolescente: solo così si può fare fantasy", mi fu spiegato. Non sono mai stato d'accordo con questa teoria, anche se i numeri hanno confermato il loro modo di pensare. Però di quei libri, dopo le vendite iniziali, non si sa più nulla, mentre di Tolkien ancora si parla. Perché? Perché Tolkien ha scritto quello che voleva scrivere, senza piegarsi a mode o dettami vari; l'editore che pubblicò Il Signore degli Anelli non era d'accordo con Tolkien, ma lo scrittore è andato per la sua strada. E ha avuto ragione.

Re: Labocontest n.13 - Discussione generale - Fantastico

Silverwillow ha scritto: È un sottogenere che conosco poco, per questo ho preferito tralasciarlo.
Per fare un esempio, Berserk di Kentaro Miura; è vero, è un manga, ma non vedo perché non si debba considerare questo modo di raccontare una storia come parte della letteratura.
Bardo96 ha scritto: la Saga di Malazan di Erickson
Non lo considererei dark fantasy perché più che elementi horror ci sono atmosfere cupe; la serie Il libro Malazan dei Caduti è epic fantasy.
Bardo96 ha scritto: i romanzi di Ambercrombie.
qui siamo dinanzi a low fantasy, dato che l'elemento fantastico è ridotto ai minimi termini.

Riguardo a quanto detto nel video, sì, bisogna avere conoscenza del genere: senza non si va da nessuna parte. O meglio, si va, ma in una brutta direzione, quella del fallimento, che è stato quanto avvenuto all'inizio degli anni Duemila quando c'è stato il boom del fantasy a seguito del successo dei film di Il Signore degli Anelli, seguito dal boom dei baby scrittori, dove le casi editrici facevano a gara a pubblicare autori sempre più giovani. Il problema di fondo, sia in molte case editrici e sia in autori che hanno seguito la moda per ottenere successo e denaro, era appunto la mancanza di conoscenza del genere, il che ha portato a bruciare il mercato di questo genere. E la cosa brutta è che ci sono tanti che scrivono senza avere letto, uno degli errori più grossi che uno che vuole scrivere può fare; non tutti i lettori forti sono scrittori, ma se si vuole essere scrittori occorre essere lettori forti.

Il punto di vista è importante, ma l'unico errore per me da evitare è di usarne solo uno per volta, ovvero non mischiarne diversi, altrimenti si confonde il lettore.
Lo show don't tell è una discussione vecchia; una buona regola, ma come ogni regola va saputa usare. Solitamente è meglio mostrare, ma alle volte anche il raccontare è utile.

C'è Andrea D'Angelo che parla di fantasy sul suo canale youtube: https://www.youtube.com/@LoScrittoreDivergente

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