Peccato lo strappo della risoluzione, improvvisa, a rompere un ritmo impeccabile.
Ritmo che invece avrei preferito disseminato di indizi, piccole dissonanze che avrebbero sostenuto e amplificato il senso di smarrimento.
sefora ha scritto: l’apparecchio squilla prima che lo componga.Da qui in poi il racconto si piega a giustificazioni che avrebbero meritato un registro diverso, più coerente con l'antefatto e quindi più empatico.
L'eco di quelle voci, strettamente legato alla coscienza dell'io narrante, ci avrebbe fatto sentire tutto il dolore di quelle sottomissioni.
sefora ha scritto: chiusa nel “cerchio” e lo riteneva quasi normale.Quella normalità è il vero crimine, la subdola capacità di insinuarsi nel cuore e nella mente. Il nodo centrale del racconto.