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Re: [CP9] Come un tocco di campana

Ciao @Alberto Tosciri 

Una poesia bella e dolente, ricca di figurazioni naturalistiche, che mi ha fatto sovvenire le parole di un grande filosofo:

«... il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza...»

(Emmanuel Kant, Critica della ragion pratica)

La tua poesia espone il dramma di un un uomo che non riesce a comprendere la finalità della propria esistenza.
Il disagio profondo di non riuscire a comprendere e condividere quel senso comune dell’affrontare la vita che è comune agli altri individui.
E’ una poesia che proclama questo rifiuto all’omologazione, quasi un grido interiore, ma è anche l’interrogarsi, in maniera intensa e problematica, su cosa ci sia di errato, di malato forse, in questa incapacità di accettare il gioco del vivere.

Un grande interrogativo che da sempre impegna la mente umana e la filosofia, con risposte mai risolutive.

Una poesia molto profonda, complimenti amico mio.
Un saluto.

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