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Re: [MI 175] Biscotti alla Genziana

Ciao @pale star 

Questa tua versione dissacrante e caricaturale della nota fiaba dei fratelli Grimm, l’ho trovata davvero spassosa.
Irresistibile questa Biancaneve attualizzata, che possiede le caratteristiche di una giovane e viziata rampolla di famiglia altolocata, poco incline ad adattarsi a lavori umili quali il rigovernare una casa, cucinare e rammendare calzini.
Straordinarie anche le figure della strega spazientita e del principe azzurro colto nell’intento d’una minzione in camporella.
La scrittura è brillante, intrisa d’ironia, e coinvolge in una lettura divertita e leggera.

Per altro, mi hai suscitato la voglia di rinverdire le mie memorie infantili della fiaba in oggetto, scoprendone le origini e qualche insolito aspetto, meno leggero e fiabesco nel suo contenuto.

“I fratelli Grimm trascrissero la fiaba di Biancaneve così come era raccontata nella tradizione orale in Germania. Tuttavia dalla prima versione del 1812 alla settima del 1857 i cambiamenti furono consistenti. Quello principale riguarda la figura della madre: nelle fiabe dei Grimm, la madre si mostra invidiosa dei propri figli e manifesta degli istinti infanticidi, essa viene fatta morire e sostituita con una matrigna cattiva. Altri elementi disturbanti che vengono edulcorati riguardano il desiderio cannibale di mangiare la bambina e il desiderio necrofilo del principe.

- Biancaneve cade nel tranello: mangia la mela avvelenata e giace a terra come morta. Quando i nani la trovano, pensano che sia troppo bella per seppellirla, così la mettono in una bara di cristallo con inciso il nome della bambina in lettere d'argento, e la tengono in casa "per molto, molto, molto tempo". Il principe, passando di lì, si innamora perdutamente del cadavere e lo chiede in dono ai nani:
«La chiese allora in dono, ché non poteva più vivere senza averla sotto gli occhi, e disse che l’avrebbe innalzata e onorata come la cosa più cara al mondo. A quel punto i nanetti si impietosirono e gli consegnarono la bara. Il principe la fece trasportare nel suo castello e sistemare nei suoi appartamenti. Stava seduto lì, tutto il giorno a fissarla, senza riuscire a distogliere lo sguardo. E quando doveva uscire e non poteva guardarla era preso da umor nero, e senza la bara accanto non riusciva a mandar giù nemmeno un boccone.»

Insomma le fiabe contengono sempre qualche elemento angosciante, forse è più educativo e rasserenante fare leggere ai bambini la tua divertente versione.

Complimenti carissima, un saluto e alla Prossima. <3

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